L’achillea deve il suo nome ad Achille che usava quest’erba per curare le ferite dei soldati in battaglia. Ha infatti azione depurativa, stimolante ed emostatica conosciuta anche in un più recente passato: i contadini ne avvolgevano i gambi ai manici degli attrezzi da lavoro per averla a portata di mano in caso di punture d’insetti o piccole ferite.
Da tempo volevo raccoglierne un po’, ma questa estate ho molto camminato sui sentieri più facili di Ala di Stura con le mie bimbe, il cane e il nuovo pargolo strettamente portato in fascia. Comodi tutti ma con un neonato portato a culla, quindi sul davanti, mi dedicavo maggiormente al godere della bellezza del luogo e dei miei bambini. Durante una di queste dolci camminate ho però conosciuto Franca che si è rivelata un’ottima fonte di conoscenze per quanto riguarda erbe e loro utilizzi. L’achillea, diffusissima ad Ala di Stura, ma presente anche nei parchi torinesi, ben si prestava per tornare a guardare i prati in modo più attento. Cosa fare con quest’erba dal nome così importante? Facendone seccare i fiori la si può usare per preparare una tisana, io ho però deciso di optato per un liquore.
Naturalmente per dosi e tempi ringrazio Franca che con gran gentilezza me ne ha messo a parte.
Liquore di achillea: la ricetta
Ingredienti:
1 litro di alcool a 95 gradi
20/25 fiori (ho aggiunto anche qualche foglia)
400 gr. di zucchero
1litro di acqua
Raccogliere l’achillea, lavarla e farla ben asciugare. In un barattolo di vetro a chiusura ermetica mettere in infusione quanto raccolto con l’alcool, lasciandolo per 30/40 giorni. Passato questo tempo filtrare l’alcool, utilizzando, come suggerisce Franca, i filtri del caffè all’americana al posto del telo di lino o cotone.
Preparare uno sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua; quando è ben freddo unire i due liquidi.
La dose di zucchero indicata serve ad ottenere un liquore più amaro ma è possibile aumentare la quantità di zucchero. Si perderà un pò l’aromaticità dell’achillea a favore di un gusto più morbido.
Bere dopo almeno un mese.
Se vi viene voglia di seguire la ricetta affrettatevi a raccoglierla!
Interessante ricetta. Proprio in questi giorni sono vicino a Trento dove cresce spontanea bellissima nei prati. Mi dedico alla raccolta per poi provare il tuo liquore*.*
Mi fa piacere! Fammi sapere!
Ciao, ho raccolto l’achillea in montagna. Sono piantine alte solo qualche centimetro con fiori bianchi e foglie assai frastagliate. Le posso utilizzare per fare il liquore?
Grazie.
Franco
Grazie x la ricetta. Ho preparato il taneda liquore utilizzando una busta di erba Iva (o achillea moscata) e mi sembra profumato come quello che avevamo provato durante una vacanza a Bormio. Però il liquore che ho preparato non è bello trasparente e in galleggiamento c’è un piccolo strato verdognolo più spesso. È normale? Grazie.. Ivana
deve essere filtrato.
Buonasera,
ho raccolto i fiori della taneda di colore rosa, possono essere utilizzati per fare il liquore?
Ho fatto il liquore all’achillea raccolta al sole e in montagna.
È venuto buonissimo e regalato qualche bottiglietta.