Whale Whisperers, le balene vincono solo nei concorsi fotografici

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Whale Whisperers, le balene vincono solo nei concorsi fotografici ultima modifica: 2015-08-21T08:30:33+02:00 da Silvia Faletto
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L’edizione 2015 del Traveler Photo Contest – concorso fotografico internazionale lanciato dalla rivista americana National Geographic – si è da poco conclusa con la vittoria dello scatto “Whale Whisperers”.

Le tre finaliste del Traveler Photo Contest
Le tre immagini finaliste del Traveler Photo Contest

La foto, realizzata da Anuar Patjane in immersione intorno a Roca Partida, una delle isole Revillagigedo, in Messico, ritrae due sub accanto ad una megattera ed al suo piccolo appena nato, ed è riuscita a prevalere sulle quasi 18mila immagini sottoposte alla giuria di quest’anno. Per essere valutate al meglio, gli scatti sono stati prima divisi in quattro categorie distinte (Travel Portraits, Outdoor Scenes, Sense of Place, and Spontaneous Moments), per poi giungere ai tre finalisti e alla proclamazione della foto vincitrice del Contest.

Confrontando le dimensioni di questi giganti marini con quella dei subacquei intorno a loro, sembra davvero impossibile che il più grande pericolo per loro sia costituito da questo minuscolo mammifero privo di artigli e armi naturali.

E’ solo negli ultimi anni che, grazie a coraggiose battaglie in loro favore, i cetacei vengono protetti dalla comunità internazionale, con leggi che ne vietano la cattura ed il commercio: con la risoluzione adottata nel 2014 dal CMS – Convenzione sulle Specie Migratorie – , anche l’ONU ha detto no alla cattura di balene e delfini, segnando una svolta storica nel campo della protezione dei cetacei.

Purtroppo, la strada è ancora lunga: nonostante la bocciatura internazionale, il Giappone ha comunque annunciato l’avvio della campagna di caccia 2015, e finiranno sotto processo gli ambientalisti rei di avere tentato di fermare la caccia ai globicefali nelle isole Faroe, culminato nei giorni scorsi con 61 cetacei uccisi. A questi paesi si aggiungono la Norvegia,  che si prepara alla mattanza dei prossimi mesi, e l’Islanda, che per il 2015 ha pianificato di cacciare fino a 154 balenottere comuni.

In più, all’indomani dell‘annuncio del Clean Power Plan, Barack Obama ha comunque dato il via libera alle trivellazioni in Artico della Shell, mettendo in luce l’ennesima contraddizione di questa amministrazione, la quale, pur dichiarandosi attenta all’ecologia e pronta a mutare radicalmente l’approvvigionamento energetico americano, non esita a mettere a repentaglio l’ecosistema di balene, trichechi e orsi polari, in un ambiente iper–sensibile ai cambiamenti climatici.

Eppure, salvare i cetacei risulta una delle chiavi più importanti contro il surriscaldamento globale: grazie alla loro alimentazione e spostamenti, infatti, questi animali contribuiscono positivamente alla fotosintesi oceanica e marina, che permette un maggiore e più efficace smaltimento dell’anidride carbonica.

balena che mangia

Come illustrato nel filmato dello studioso George Monbiot, infatti, il loro vagare da zone profonde e buie verso la superficie più illuminata, dov’è possibile il processo della fotosintesi, fa sì che vi giungano anche grandi quantità di fitoplancton, piante con la capacità di assorbire l’anidride carbonica ed imprigionarla sul fondale marino, che peraltro in superficie proliferano grazie all’azoto prodotto dalle feci di questi enormi mammiferi. Inoltre, il rimescolamento acquatico verticale dovuto al loro movimento corrisponde alla portata di quello indotto da tute le onde e maree del mondo, e costituisce dunque una delle armi più importanti contro l’acidificazione oceanica ed il surriscaldamento globale.

E non è finita qui: l’abbondanza di fitoplancton superficiale porta all’aumento del krill – o zooplancton –, alimento base della dieta di migliaia di pesci e anfibi.

Garantire la sopravvivenza di un maggior numero di balene nei mari e negli oceani, in conclusione, significa proteggere tutto il pianeta dal cambiamento climatico in atto, portando peraltro ad una maggiore pulizia dell’atmosfera e degli oceani, con indubbio beneficio per tutti noi.

Non è forse questo l’investimento necessario da chiedere ai nostri governi? 

Whale Whisperers, le balene vincono solo nei concorsi fotografici ultima modifica: 2015-08-21T08:30:33+02:00 da Silvia Faletto
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Whale Whisperers, le balene vincono solo nei concorsi fotografici ultima modifica: 2015-08-21T08:30:33+02:00 da Silvia Faletto

25 anni, vive a Torino, dove studia geografia e lavora presso la scuola del Cottolengo con bambini meno fortunati di lei. Orgogliosamente eporediese (abitante di Ivrea, per i neofiti), la battaglia delle arance è un nervo scoperto del suo carattere: a coloro che la definiscono "poco ecologista" è in grado di rispondere argomentando il contrario! Ama andare in montagna, nuotare, viaggiare, conoscere ed aiutare gli altri. Curiosa ed attenta al mondo, odia i pregiudizi ed il "è impossibile!". Ritiene che l'esperienza e il confronto siano il fondamento della civiltà e della cultura, e per questo... Fa molti errori. Ama scrivere, sorridere e prova ogni giorno a lasciare il mondo un po' migliore di come l'ha trovato. Oltre a lavorare a scuola e studiare all'università, parla 4 lingue ed è un' europrogettista. Ultimamente si sta appassionando alla fotografia. Il suo motto? "la geografia salverà il mondo!".

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