Vi siete mai soffermati ad ammirare un albero in tutta la sua grandezza ed eleganza? Vi è mai capitato di immaginare cosa può aver visto durante la sua lunga esistenza? A me si! Soprattutto quando mi capita di imbattermi in piante secolari dalla corteccia ricca di pieghe che nascondono migliaia di ricordi, come le rughe di un vecchio saggio.
Uno dei miei sogni nel cassetto è quello di partire, un giorno, per la California e andare a visitare alcuni degli esemplari più affascinanti e maestosi che esistano. Hyperion, ad esempio, l’albero più alto del mondo (115,55m), una sequoia che si trova nella California settentrionale. Il Generale Sherman, la sequoia gigante considerata il più grande organismo vivente della terra in termini di volume. E ancora Matusalemme, il pino dai coni setosi che ha la bellezza di 4.847 anni, nella contea di Inyo e che detiene il primato del più vecchio albero ed essere vivente del mondo.
Ma senza andare fino in California, possiamo trovare esemplari straordinari di alberi secolari e monumentali anche in Italia, intrisi di leggende e storie interessanti. Se non avete ancora deciso dove andare in vacanza, che ne pensate di un viaggio alla ricerca dei patriarchi verdi italiani? Ve ne segnalo alcuni che mi hanno colpito per la bellezza, per le loro stranezze e per le curiosità e le leggende che si raccontano.
In Piemonte, ad esempio, possiamo trovare il Platano di Napoleone ad Alessandria, nei pressi del ponte sulla Bormida, alto 16 metri e dell’età di 200 anni. Secondo la leggenda, sarebbe stato piantato da Napoleone Bonaparte in persona in onore della sua vittoria contro l’esercito austriaco nella Battaglia di Marengo.
In Veneto invece possiamo visitare la sequoia gigante del Vajont, a Longarone. Nel suo tronco si può notare la profonda scortecciatura creata dall’onda del tragico incidente. In quella zona non era rimasto in piedi nulla, solo questo grande albero, superstite e testimone della drammatica sera del 9 ottobre 1963.
Scendendo in Veneto, nel bosco di Sitran, a Belluno, possiamo trovare l’albero della bicicletta. È un castagno di 100 anni dal cui tronco, oltre ai rami, spuntano il manubrio e la parte di una vecchia bicicletta. La pianta infatti ha misteriosamente inglobato la due ruote diventando una vera e propria opera d’arte moderna.
Spostandoci in Toscana, possiamo ammirare la magnifica Farnia delle Streghe, nel parco di villa Carrara a Gragnano di Capannari (Lucca). L’albero è alto 22 metri e ha un diametro di chioma di 37 metri. La leggenda narra che furono proprio le streghe con le loro danze a dare alla pianta la sua forma schiacciata. Inoltre, durante la II Guerra Mondiale, la sua ampia chioma fu utilizzata per nascondere i carri armati nazisti.
Questi ovviamente sono solo alcuni tra i tantissimi esemplari italiani che potete incontrare viaggiando in lungo e in largo per lo stivale. Se ho mosso in voi interesse e curiosità, vi consiglio un libretto che raccoglie un bel numero di schede sugli alberi italiani degni di nota con le indicazioni per raggiungerli e le loro storie: Il Quaderno degli alberi antichi e leggendari (Kellerman editore). E per chi non lo conoscesse, segnalo anche il blog de La Stampa “Il cercatore di alberi” dove l’autore, Tiziano Fratus, scrive articoli esclusivamente dedicati ai nostri patriarchi verdi.
La sequoia di Longarone non si trova in Friuli ma in prov di Belluno regione del Veneto. Informatevi prima di dare informazioni errate.
Ciao Clara, in effetti questo albero si trova al confine tra le due regioni Veneto e Friuli. Grazie della segnalazione e continua a seguirci.