Perché separare i tappi di plastica dalle bottiglie d’acqua o delle bevande più disparate? Innanzi tutto perché sono fatti di polietilene o polipropilene, a differenza delle bottiglie, realizzate in PET. In secondo luogo, ma non per importanza, perché si può fare beneficienza, utilizzarli nel riciclo creativo con i nostri bambini o ancora, genericamente, aiutare l’ambiente.
La raccolta dei tappi di plastica è utile anche per dare vita a nuove imprese, in un circolo virtuoso ambientale ed economico che fa bene al pianeta: ad esempio la start-up trentina Eco-Sistemi ha realizzato un depuratore di acque reflue che utilizza i tappi recuperati per depurare l’acqua di altre aziende altrettanto attente all’ambiente.
“Le tecnologie di depurazione biologica (o “biomassa adesa”) si avvalgono di costosi supporti plastici, realizzati appositamente attraverso una lavorazione industriale, che naturalmente consuma energia introducendo nuova plastica nell’ambiente. – ci racconta Sergio Modenese, fondatore di Eco-Sistemi – L’utilizzo dei tappi di bottiglia in qualità di supporti per la depurazione (in linguaggio tecnico: “carriers”), consente di invertire completamente questo processo.”
A volte si creano erroneamente oggetti ad hoc, quando invece esistono rifiuti o output di produzione che svolgono egregiamente la funzione richiesta, risparmiando oltretutto in emissioni di CO2. Di seguito un’immagine che mette a confronto il sistema RCBR (Rotating Cell Biofilm Reactor) della Eco-Sistemi e un sistema classico di depurazione:
Risanare l’ambiente utilizzando scarti con un sistema a bassissimo impatto è quindi possibile, grazie all’impegno e all’ingegno di persone come Sergio Modenese e i suoi soci e collaboratori Dario Savini, Anna Occhipinti e Aniello Esposito.
Abbiamo quindi chiesto a Sergio Modenese cosa può dire/suggerire a coloro che hanno un’idea vincente di economia circolare: direbbe loro “di crederci fino in fondo, se ritengono sia veramente valida la loro idea. Di investire energie e risorse personali mettendosi in gioco, ma soprattutto di essere innamorati di ciò che stanno realizzando: nessuno è disposto a scommettere su un prodotto che non si fa desiderare per primo da chi lo ha creato.”
Se le aziende produttrici di bottiglie di plastica (e quindi i relativi tappi) non investiranno in iniziative “salva plastica”, come ha fatto la Coca-Cola lo scorso anno, ci saranno sicuramente altri imprenditori che metteranno in circolo materiali già utilizzati e risparmieranno quindi energia e CO2.
