Il Padiglione Svizzero a Expo regala cibo e bevande. Ma ce n’é per tutti?

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Il Padiglione Svizzero a Expo regala cibo e bevande. Ma ce n’é per tutti? ultima modifica: 2015-06-26T08:00:37+02:00 da Valentina Tibaldi
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Come rendere visibili gli effetti delle nostre scelte sulle limitate risorse del pianeta? La Svizzera a Expo ce li mostra con un efficace esperimento sociale

2 milioni di porzioni di sale, 5 milioni di dosi di caffè, 150.000 bottigliette di acqua e 420.000 sacchetti di mele essiccate a rondelle. Quantità enormi, che sembrano non dover finire mai: proprio come le risorse del pianeta. Ma c’è una bella differenza tra grande e infinito e i quattro prodotti, così come le ricchezze naturali cui la nostra Terra ci ha abituati, sono destinati, presto o tardi, a esaurirsi. Sono i famosi Limiti dello Sviluppo, di cui siamo avvertiti sin dal lontano 1972 e che ancora oggi devono sgomitare per imporsi alla nostra spensierata e distratta attenzione.

Padiglione Svizzera Expo Milano

Da Expo 2015 giunge un nuovo tentativo, che colpisce per la sua immediatezza rappresentativa: Quanto ne rimane?” è la domanda che svetta sulla facciata del Padiglione Svizzero, ed è l’interrogativo che ha dato origine a un esperimento sociologico dai risvolti pesantemente ambientali. Il padiglione comprende quattro torri, ciascuna riempita a inizio manifestazione di scatole contenenti uno dei quattro beni alimentari selezionati: acqua (risorsa preziosa, uno dei focus principali della presenza elvetica all’esposizione), sale (estratto dalle saline svizzere), caffè (simbolo dell’innovazione nell’industria agro-alimentare del Paese) e mele (emblema della biodiversità e del ruolo primario dell’agricoltura). I visitatori possono salire in cima alla struttura e servirsi a piacimento- e gratuitamente!- dei prodotti presenti nelle scatole.

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L’Eldorado insomma. Il problema è che il gesto degli ospiti non passa indenne: lascia anzi un segno visibile sulla struttura stessa del padiglione, che si abbassa progressivamente e proporzionalmente alla quantità prelevata e mai reintegrata, monitorata in tempo reale e comunicata tempestivamente sui social media. Lo scopo è quello di sensibilizzare sulle responsabilità e le conseguenze dirette delle nostre abitudini sulle risorse, limitate e non sempre accessibili a tutti.

Di fronte a questa rapida erosione di risorse, come reagisce la gente? Sa regolare il suo appetito in rapporto alla disponibilità? Ce ne sarà per tutti o i visitatori “tardivi” non troveranno più nulla? Una persona su dieci, recatasi a Expo dal primo maggio al 15 giugno, ha visitato il Padiglione svizzero, che ha accolto 370mila visitatori, in media più di 8mila al giorno.

scaffali padiglione svizzero

Nei primi giorni ha prevalso il desiderio di approfittare dell’offerta e saccheggiare il padiglione, abbassatosi velocemente di un piano. Ma oggi chi vi giunge è più informato e sarà interessante scoprire la piega che prenderà l‘esperimento, vero e proprio appello al consumo responsabile. “A Expo Milano, abbiamo puntato sull’intelligenza dei visitatori” ha dichiarato l’ambasciatore Nicolas Bideau, responsabile della gestione della partecipazione della Svizzera all’Esposizione universale. “La visita delle torri svizzere è un’esperienza sociale forte che i visitatori non dimenticano facilmente”.

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Perché è quando c’è conoscenza che le scelte acquistano un peso reale: nella consapevolezza che dall’azione individuale dipende il destino della collettività sta la vera riflessione sui concetti di abbondanza e scarsità, privilegi e diritti, egoismo ed equità.

Il Padiglione Svizzero a Expo regala cibo e bevande. Ma ce n’é per tutti? ultima modifica: 2015-06-26T08:00:37+02:00 da Valentina Tibaldi
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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

2 Commenti

  1. E’ proprio così! Sono un’insegnante ed ho parlato tutto l’anno, ancor prima che fosse aperta l’Expo, del significato del padiglione svizzero . . . il migliore in assoluto. Senza aver letto alcun commento avevo intuito che il messaggio lanciato avrebbe riscosso grande entusiasmo da parte dei visitatori più sensibili. Assistendo a ciò che accade, si può proprio dire che non siamo ancora pronti per condividere le risorse del pianeta, ci sono ancora troppe persone egoiste.

    • Grazie mille, Maddalena, per il tuo commento: è bello e confortante sapere che a scuola ci sono insegnanti come te che parlano ai ragazzi di queste cose. Personalmente sono molto curiosa di sapere come andrà a finire l’esperimento: vi terremo aggiornati!

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