Forze della natura e animo umano: riconciliarsi con l’Ultimo Lupo

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Forze della natura e animo umano: riconciliarsi con l’Ultimo Lupo ultima modifica: 2015-04-16T08:00:57+02:00 da Ivan Grasso
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Con L’ultimo lupo il regista Jean Jacques Annaud porta al cinema i suoi temi preferiti: la natura e l’uomo

Il fatto

Ne L’ultimo lupo Chen Zhen è uno studente cinese ai tempi della rivoluzione culturale. Viene trasferito con un suo compagno in Mongolia per educare una comunità di pastori nomadi dalle antiche tradizioni, che vive isolata sulle remote e incontaminate montagne di questa meravigliosa terra.

Le lande che si presentano agli occhi del giovane Chen sono tanto magnifiche quanto pericolose: sono terre selvagge e vorticose, ben diverse dal suo paese d’origine e, di fronte a questa disparità geografica, sarà proprio lui ad imparare più di tutti.

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La comunità ha molto da insegnargli, la libertà e la saggezza inebrieranno la sua mente e lo illumineranno sulla creatura più ossequiata delle steppe: il lupo, animale misterioso e con una dignità tutta sua. Chen rimarrà conquistato dal legame che i pastori hanno con il lupo e, ammaliato, non guarderà più l’animale con gli stessi occhi da sprovveduto dei primi tempi, ma riconoscerà nella fiera astuzia e forza, immolandolo come una divinità, un totem. Ma il lupo è “colpevole”, secondo la Cina di Mao, di rallentare l’avanzata del progresso. I soldati, quindi, ricevono l’ordine di sterminare tutti i lupi, rompendo in questo modo l’equilibrio naturale che la comunità mongola aveva conquistato nei secoli.

Il protagonista rimarrà sconvolto dalla notizia, deciderà di sottrarre un cucciolo al suo crudele destino e di allevarlo segretamente. Inizierà un percorso interiore di maturità e di spiritualità, una corsa contro il tempo per salvare i lupi e la loro dignità che, unica e integra, giungerà sino alla fine. Esattamente come la speranza, un desiderio che nessuna dittatura è mai riuscita a soffocare ed estinguere.

L'ultimo lupo
Una scena tratta dal film L’ultimo lupo

Il commento

Jean Jacques Annaud porta al cinema i suoi temi preferiti: la natura e l’uomo. In perenne confronto tra loro, gli scontri e gli incontri, la morte e la vita, la conoscenza e la stupidità. I concetti che si susseguono tra le riprese di questo film sono d’impatto e profondamente importanti, impongono una riflessione e una crescita morale, sociale ed etica. Il cinema di Annoud spesso risulta educativo e pedagogico, fruibile da tutti e al limite del docu-film: questo ne è una conferma, la spettacolarità delle immagini fanno da contorno ad una splendida storia che sfiora poesia e leggenda, scevra di polemica e imparziale. La regia risulta misurata e le scene sembrano dotate di vigore proprio, ricordandoci chi siamo, da dove veniamo e, di questo passo, dove finiremo.

Jean Jacques Annaud
Jean Jacques Annaud regista de L’ultimo lupo

Come accade agli animali protagonisti del film, anche nella nostra cultura i lupi hanno sempre assunto una connotazione negativa a causa anche di favole e leggende. Negli anni 70, il WWF aveva stimato appena 100 esemplari in tutta Italia. Grazie alla battaglia intrapresa con l’operazione San Francesco, oggi in Italia vivono quasi 1.200 lupi. Ma questo ha causato una nuova ondata di persecuzione. Ogni anno decine di lupi vengono uccisi dai bracconieri che, stupidamente, lo considerano dannoso e pericoloso. “E’ in atto un pericoloso ritorno al passato, che rischia di cancellare gli straordinari sforzi finora fatti per la conservazione di questa specie e la messa a frutto delle migliori esperienze di convivenza uomo-predatori già avviate in molte parti del nostro paese – ha dichiarato Donatella Bianchi – Presidente del WWF Italia – La storia da cui è tratto il film chiarisce molto bene come siano saltati gli equilibri su cui si basa la convivenza tra lupi e uomini e quanto questo provochi l’accanimento di questi ultimi verso i predatori. L’ultimo lupo di Jean-Jacques Annaud rappresenta questa drammatica realtà con immagini potenti e suggestive, capaci di descrivere il legame profondo che Annaud ha saputo mostrare tra la natura e le popolazioni indigene, abituate a sopravvivere in ambienti estremi, e l’importanza della loro sapienza rispetto a tali relazioni. In questo film la favola del lupo ‘cattivo’ a cui siamo abituati, si ribalta: il lupo è sì una specie crudele ma trova nel suo cammino uomini capaci di azioni orribili e “incomprensibili”: l’uomo diventa corruttibile, crudele e a volte anche stupido.

L'ultimo lupo locandina

L’affiancamento del WWF al film si inserisce in un percorso culturale avviato dall’Associazione per la corretta conoscenza del lupo in Italia. Accanto a questo percorso il WWF svolge anche un’azione concreta con progetti che mettono in pratica gli interventi per una possibile convivenza tra attività umane e lupi. Con lo slogan “Viva il lupo” il WWF chiede il sostegno al suo progetto: Adotta un lupo.

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Scheda film de L’ultimo lupo

DATA USCITA: 26 marzo 2015

GENERE: Avventura, Drammatico

ANNO: 2015

REGIA: Jean-Jacques Annaud

PAESE: Cina, Francia

DURATA: 121 Min

 

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Forze della natura e animo umano: riconciliarsi con l’Ultimo Lupo ultima modifica: 2015-04-16T08:00:57+02:00 da Ivan Grasso

Ivan grasso nato a Vercelli nel 1980 si è laureato in Scienze Naturali ed ha seguito svariati corsi di fotografia naturalistica e di disegno naturalistico. Ha conseguito il patentino da accompagnatore naturalistico nel 2006 e da allora collabora con cooperative e associazioni come accompagnatore naturalistico ed educatore ambientale. Si occupa di lotta biologica alle zanzare e insegna materie scientifiche nelle scuole. Ha partecipato a piccole mostre contest ed altre benefiche. "Nel tempo libero leggo, scrivo poesie, piccole sceneggiature, adoro il cinema, il fumetto e amo lavorare il legno in ogni sua forma, da qui la passione per la pirografia."

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