Con l’arrivo della primavera, si sa, la natura si risveglia. Nel mondo vegetale e animale è tempo di fioriture, di amori e nuovi nati. E in noi umani aumenta la voglia di stare all’aria aperta.
Proprio durante le gite fuori porta di questo periodo, può facilmente capitare di trovarsi sul cammino cuccioli di animali, e in particolare piccoli volatili, apparentemente abbandonati o in difficoltà. L’empatia che si crea in alcuni di noi con la natura che ci circonda, oppure un semplice spirito da buon samaritano potrebbero portarci a scegliere di agire in qualche modo per “salvarli”, ma molto spesso il diretto intervento umano fa più male che bene.
È importante infatti non farsi prendere dalla situazione e ragionare sull’effettiva necessità del nostro intervento: l’animale che ci troviamo davanti è realmente in difficoltà?
La LIPU e la LAV ci danno delle dritte utili per poterci muovere nel migliore dei modi in queste situazioni.
Abbandonato o “sotto osservazione”?
Succede infatti, in molte specie animali, sia tra i mammiferi sia tra gli uccelli, che un piccolo apparentemente solo e spaurito sia in realtà “controllato a vista” dai genitori, che sono semplicemente nascosti poco lontani da lui. Il loro nascondersi può essere proprio dovuto alla nostra presenza, e il loro tentativo di difesa non mancherebbe ad arrivare in caso di un nostro intervento affrettato; non appena sarà scampato il pericolo, l’adulto tornerà dal piccolo per nutrirlo e accudirlo.
È il caso per esempio dei cuccioli di capriolo: anche se appaiono soli non sono abbandonati. È fondamentale pertanto lasciarli in loco; qualora si fosse già provveduto a spostarli, è importante riportarli nella zona in cui sono stati trovati, affinché la madre possa ritornare ad accudirli.
Anche la maggior parte degli uccelli vanno lasciati stare, proprio per permettere questo graduale processo di crescita e ambientamento fondamentale per la loro futura vita adulta.
In linea generale, il nostro intervento è spesso inutile se non dannoso, come per esempio per i pulcini nidicoli come passerotti, rapaci notturni e diurni, aironi cenerini, che, se vengono disturbati, possono abbandonare prematuramente il loro nido, per non farvi più ritorno. Nel caso vengano avvistati a terra, a effettuare piccoli balzi, questo è proprio il loro processo di “addestramento” al volo: i genitori sono sicuramente da qualche parte lì intorno a osservarli. L’unico tipo di intervento utile che possiamo adoperare è l’allontanamento di eventuali pericoli, quali animali predatori come cani o gatti.
Anche i pulcini nidifughi quali anatre, quaglie, starne, gallinelle d’acqua non vanno assolutamente toccati: i genitori, allontanatisi e nascostisi per una situazione di pericolo, torneranno dai loro piccoli non appena il pericolo sarà cessato. Qualora li vedessimo in situazioni evidentemente pericolose (per esempio, nel bel mezzo di una strada trafficata) allora, solo in quel caso, possiamo intervenire, semplicemente spostandoli in un luogo più sicuro, purché vicino (nell’esempio citato, possiamo spostarli a bordo strada).
Esistono due casi in cui il nostro intervento è consentito, per non dire obbligato affinché l’animale torni in uno stato di benessere: nel caso di animali evidentemente feriti o comunque in pericolo immediato, oppure nel caso di piccoli di rondone.
Al ritrovamento dell’animale in difficoltà la prima cosa da fare è chiamare un Centro Recupero LIPU (oppure recarsi direttamente preso di esso), che saprà curare e seguire l’animale fino al suo rientro in natura. Nel caso l’animale ferito sia coinvolto in un incidente stradale, è importante invece contattare il Servizio Veterinario della ASL di competenza territoriale (se si tratta di animale domestico), oppure la Polizia Provinciale competente per territorio o il Corpo Forestale dello Stato (nel caso si tratti di animale selvatico). In questi casi, se si assiste a un’omissione di soccorso, è fondamentale allertare anche le forze dell’ordine, essendo questo un reato punibile con sanzioni amministrative, grazie al nuovo Codice della Strada.
A Torino esiste un attivissimo e specializzato Centro per Animali Non Convenzionali presso cui rivolgersi.
Soccorso di un animale ferito
Se abbiamo trovato un uccello ferito ma non riusciamo a contattare immediatamente (entro mezza giornata) la LIPU, dovremo occuparci noi dell’accudimento dell’animale, in attesa delle loro cure specializzate, nutrendolo artificialmente. La LIPU ci ricorda che un pulcino si nutre soltanto di giorno, ad intervalli regolari e diversi a seconda dello stadio di sviluppo. Per questa alimentazione di emergenza andranno bene pezzettini di carne cruda oppure le camole della farina e del miele (che si trovano nei negozi specializzati per pescatori), andrà inoltre somministrata acqua mediante un contagocce, una siringa senz’ago oppure direttamente facendola gocciolare dalle dita.
L’animale andrà adagiato in una scatola di cartone poco più grande delle sue dimensioni, con dei fori sul coperchio e il fondo foderato di carta da giornale. È importante non mettere nella scatola alimenti o acqua, che potrebbero infettare le ferite. Mai utilizzare gabbie o trasportini per gatti, che aumenterebbero enormemente lo stato di ansia dell’animale, non avvezzo alla cattività.
È utile maneggiare l’animale mediante dei guanti spessi, onde evitare ferite o morsicature. Non improvvisare cure mediche ma attendere l’intervento degli esperti. Se l’animale è molto giovane, posizionare una borsa dell’acqua calda sotto la scatola.
Aiutare il rondone
A differenza dei suoi colleghi nidiacei, il rondone non abbandona il nido fino a che non è completamente autosufficiente. Essendo uccelli che vivono l’intero ciclo vitale in volo, non è loro natura trovarli al suolo; qualora ciò succedesse sarà sicuramente per errore o per incidente. In questo caso l’intervento umano è fondamentale.
Un rondone adulto, non ferito, riuscirà in genere a tornare a volare grazie ad un nostro piccolo aiuto nelle operazioni di lancio.
Se il rondone è invece giovane, seppur in buona salute, non sarà in grado né di volare né di nutrirsi autonomamente: non si dovrà pertanto tentare in alcun modo di aiutarlo a prendere il volo. In questo caso sarà necessario l’intervento di un Centro di Recupero.
Via libera allora alle passeggiate in natura, con gli occhi aperti e la mente sveglia: chissà che non si riesca ad aiutare coscienziosamente un animale in difficoltà.
Ho trovato un rondone pulcino al suolo l ho messo un una scatola e portato a casa fuori al balcone sperando che la mamma lo veda.
Come posso aiutarlo e alimentarlo?