Lo spreco di cibo: come prevenirlo ed evitarlo. Intervista ad Andrea Segrè

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Lo spreco di cibo: come prevenirlo ed evitarlo. Intervista ad Andrea Segrè ultima modifica: 2015-04-12T09:00:06+02:00 da Sara Merlino
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«Il cibo ha un grande valore e rappresenta molti valori. E’ l’oro che, senza saperlo, possiamo mettere nel nostro piatto. Oppure no. Perché il cibo ha il valore che sappiamo dargli, è una questione culturale. Mangiare soddisfa un bisogno primario, non un desiderio. Per questo il cibo dev’essere considerato un diritto, per tutti. E’ questa la vera sfida sul cibo, e il suo valore».

Sono parole tratte da “L’oro nel piatto” il nuovo saggio dell’agroeconomista Andrea Segrè, firmato con il giornalista Simone Arminio in un articolato viaggio-intervista alla ricerca del valore e dei valori del cibo, per un nuovo equilibrio fra uomo, natura ed economia.

spreco di cibo: l'oro nel piatto

Nulla di più calzante per l’argomento che andiamo a trattare, lo spreco di cibo, tema del documentario “Just Eat It” del regista canadese Grant Baldwin che, con la sua compagna Jenny Rustemeyer, cerca di sopravvivere per 6 mesi nutrendosi solo di scarti e avanzi, di cibi prossimi alla scadenza o gettati via. Risultato: spendono solo 200 dollari e si ritrovano letteralmente sommersi da cose da mangiare.

“Just Eat It” è il quinto appuntamento di un ciclo di proiezioni organizzate dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del progetto Cittadinanze in collaborazione con il Festival di CinemAmbiente.

CineForum Lab Università di Torino
Gli studenti seguono il dibattito alla presenza di esperti che affrontano le principali tematiche ambientali che caratterizzano la nostra epoca

Il film sarà seguito, come sempre, da un dibattito alla presenza di Andrea Segrè e del dott. Alessandro Cerutti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. Il professor Segrè ha gentilmente risposto a qualche domanda per approfondire ed introdurre i temi che verranno affrontati al CineForum di martedì 14 aprile 2015, dove interverrà in videoconferenza all’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi di Torino.

Roberto Corgnati, Andrea Segrè, Gaetano Capizzi
Da sinistra, Roberto Corgnati (responsabile del progetto contro lo spreco alimentare “Una Buona Occasione” della Regione Piemonte), Andrea Segrè e Gaetano Capizzi (direttore diCinemAmbiente) dopo la proiezione di Just Eat It al Festival di CinemAmbiente di Torino

Professor Segrè, nel documentario “Just Eat It – A food waste story” seguiamo il regista e la sua compagna in un’avventura della durata di sei mesi: il patto è quello di nutrirsi solo di cibo di scarto, scaduto o gettato via. Scopriamo cose incredibili, come il fatto che i protagonisti si ritrovino letteralmente sommersi dal cibo. Nel film si tratta di una sfida, di un progetto a termine. Come si può ovviare allo spreco di cibo in un contesto normale, quotidiano e in maniera costante e duratura?

Documentari come questo sono molto di impatto e utili, perché ci consentono di mettere a fuoco realtà di cui anche noi siamo, in qualche modo, attori inconsapevoli. Tutti possiamo fare qualcosa: partendo dalla spesa quotidiana, passando per frigo e fornelli, fino al bidone della spazzatura. Innanzitutto, quando ci rechiamo al supermercato o al negozio, acquistiamo soltanto ciò di cui abbiamo davvero bisogno: uno strumento molto utile, in questo caso, può essere una “banale” lista della spesa. A casa, poi, dobbiamo imparare a usare al meglio il frigorifero: non si tratta, infatti, di un elettrodomestico che serve a stipare cose comprate più o meno a caso e compulsivamente, ma è un alleato per conservare i cibi, con scomparti e temperature diverse. Quando cuciniamo, quindi, impariamo a ridurre gli sprechi, a riutilizzare gli avanzi e a non buttare nulla che sia ancora buono. Se nonostante tutto, infine, qualcosa va davvero gettato via, ricordiamoci sempre di fare correttamente la raccolta differenziata.

In questo periodo l’attenzione al cibo di qualità, al biologico, al “nutrirsi in modo consapevole”, è più alta che in passato. Eppure sembra che lo spreco di cibo sia ancora un argomento di secondo piano: addirittura nella maggior parte dei casi non se ne parla. Come accendere i riflettori su questo tema a livello politico e sociale?

Per portare questa tematica al centro dell’attenzione, occorre prevedere l’introduzione dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, in modo organico e coordinato. Al momento, infatti, ci sono solo delle “linee guida” che non vengono applicate e iniziative, per quanto lodevoli, lasciate all’intraprendenza delle singole scuole. Un po’ com’era una volta la cosiddetta “economia domestica”, oggi l’alimentazione deve diventare una vera e propria materia di studio. Se ci sono gli sprechi, infatti, è perché ormai abbiamo perso il valore del cibo: questo valore lo si può recuperare solo facendolo conoscere. E la scuola rappresenta un investimento sul futuro, ma anche sul presente, dato che i ragazzi possono insegnare fin da subito anche all’ interno delle loro famiglie.

Segrè Andrea
Andrea Segrè

Lei porta avanti da tempo il progetto “Last Minute Market”: ci può spiegare in cosa consiste per chi ancora non lo conosce e quali risultati si sono ottenuti finora?
E’ una formula replicabile?

Lo spirito di “Last Minute Market” –progetto che nasce dall’ applicazione pratica di studi in ambito universitario volti a prevenire gli sprechi alimentari- è quello di coniugare la sobrietà e la sostenibilità con la solidarietà. Da un lato, infatti, si intende agire prima che lo spreco stesso di cibo si formi; dall’altro si vuole evitare che alimenti ancora buoni siano gettati via: per questo abbiamo messo a punto un modello di intervento che porta a recuperarli, dandoli a chi ne ha bisogno. Tale modello è stato molto studiato e “copiato”, ed è un bene che sia così, perché la replicabilità è proprio uno dei suoi punti di forza. Però non dimentichiamo che, in ogni caso, il recupero (seppur a fin di bene) non deve giustificare lo spreco.

Inoltre, in questi anni, al “Last Minute Market” sono state affiancate azioni come la campagna “Un anno contro lo spreco”, che ha portato prima alla dichiarazione europea contro lo spreco e quindi a una risoluzione dell’Europarlamento. Tanti piccoli passi che, partendo da un’idea di fondo, sono diventati patrimonio condiviso.

Vi aspettiamo dunque alla proiezione gratuita di Just Eat It. Se non potrete esserci seguite la nostra diretta su Twitter. E se qualcuno ha delle domande da porre agli esperti e vuole intervenire al dibattito può farlo twittando all’account @eHabitatit.

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Nata a Bra (CN) e da circa 8 anni vive e lavora a Cherasco, piccola città medievale alle porte delle Langhe, con Francesco e tre gatti. Si occupa di cultura e organizzazione di eventi gestendo un piccolo spazio nato per promuovere l'arte contemporanea sul territorio. E' convinta che la creatività sia la risorsa più preziosa; crede nel rispetto per ogni essere vivente e per l’ambiente e si impegna a dimostrarlo anche nei piccoli gesti quotidiani.

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