Friends Furever, così Google ci mostra storie di amici per la pelliccia

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Friends Furever, così Google ci mostra storie di amici per la pelliccia ultima modifica: 2015-03-02T08:00:49+01:00 da Valentina Tibaldi
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Friends furever è una campagna video di Google che, mostrando l’amicizia fra specie diverse, promuove la versatilità del sistema operativo Android

Un cane e un orango giocano insieme divertendosi come matti, una gatta alleva e accudisce una manciata di biondi pulcini, un cucciolo di elefante corre a perdifiato in compagnia di una pecora. Sono solo alcune delle amicizie inaspettate fra specie diverse affidate ai fotogrammi dello spot di Google “Friends Furever”, amici per la pelliccia. I comportamenti, spesso disarmanti per la loro tenerezza, generati dalla convivenza e l’interazione fra animali di specie diverse spopolano su web e social, e i milioni di visualizzazioni che il video ha ricevuto finora dall’inizio di febbraio lo dimostrano: le “differenze compatibili” piacciono, uniscono e muovono gli animi.

Friends Furever

“Be together, not the same” è il claim scelto per la campagna, che sottolinea l’importanza della diversità: non un ostacolo, ma un valore che non impedisce di stare insieme. Anche la scelta della colonna sonora “Oo-De-Lally” (la “Tiruleru Urca Urca” del film Disney Robin Hood, per intenderci) vuole attingere a un immaginario comune in cui il celebre personaggio che ruba ai ricchi per dare ai poveri non è altri che una volpe, accompagnata costantemente dall’inseparabile compagno orso Little John.

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L’intento alla base, naturalmente, è più commerciale che esistenziale: lo spot mira infatti a sottolineare in sessanta secondi la versatilità del sistema operativo Android (proprietà, appunto, di Google), utilizzabile su smartphone di marche diverse. Senza rinunciare a lanciare l’ennesima frecciata al concorrente di sempre Apple, il cui sistema operativo, iOs, funziona solo ed esclusivamente su dispositivi “a marchio mela”.

Friends Furever specie diverse

Ma ciò non toglie che, al di là dell’operazione commerciale, il video porti alla luce un argomento interessante: i casi di animali, spesso feroci, che si prendono cura di cuccioli indifesi di altre specie sono molto rari in natura, ma aumentano vertiginosamente negli animali in cattività, dove i modelli comportamentali risultano in parte modificati dall’alterazione delle normali condizioni di vita. Negli animali alimentati quotidianamente, ad esempio, lo stimolo della fame non è più un valido movente; in più, si tratta frequentemente di esemplari che, a loro volta, hanno ricevuto l’imprinting da una madre di una specie diversa dalla loro.

Molte delle immagini presenti nello spot sono state concesse da una serie di organizzazioni no-profit statunitensi che ospitano, curano e in certi casi adottano animali di ogni razza e tipo: il rifugio Rocky Ridge, in Arkansas, con le sue oltre sessanta specie di inquilini, così come il Wild Heart Ranch, in Oklahoma, che si basa sullo stesso principio di accoglienza allargata, sono solo due fra gli esempi possibili.

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Vere e proprie arche di Noè, ma in fondo…perché stupirsi? Lo stretto rapporto affettivo che viene a formarsi fra uomo e animale domestico non è forse l’ennesima dimostrazione che l’amicizia tra specie diverse non solo esiste, ma è una pratica diffusa e consolidata?

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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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