Portiamoli con noi è la nuova campagna promossa dalla regione Lombardia contro gli abbandoni degli animali
È iniziato quel periodo meraviglioso che ci porta (quasi) tutti a fare qualche giorno di vacanza… Ah la spiaggia! Ah la montagna! Pace, serenità e riposo e aria aperta per tutti.
Ma il nostro gatto? Il nostro cagnolino preso cucciolo quest’anno che ora tanto cucciolo (come stazza) non lo è più?
Ovviamente non possiamo certo abbandonare i nostri amici animali, bensì affidarli alle cure amorevoli di persone fidate o portarli con noi nelle località di villeggiatura. Proprio perché il periodo dell’anno più terribile per gli abbandoni di animali è l’estate, ecco che arriva puntuale la campagna di sensibilizzazione per proprietari di amici a quattro zampe.

“PortiAMOli con noi”è lo slogan della campagna, promossa dalla Regione Lombardia in collaborazione con l’Ordine dei medici veterinari della Provincia di Milano, la Provincia stessa e l’Ufficio diritti animali, con lo scopo di sensibilizzare su quanto può incidere fisicamente e mentalmente l’abbandono sugli animali e sul costo pubblico di mantenimento delle strutture preposte.
Due aspetti paralleli quindi, da una parte il trauma dell’abbandono degli animali, dall’altra i costi che aumentano per la gestione delle emergenze.
È la prima volta che una campagna di sensibilizzazione parla anche di costi, in particolare di quelli di gestione dei canili. Anche se, come si può vedere nello spot pubblicitario, l’effetto emozionale è quello su cui si punta maggiormente per coinvolgere chi lo guarda. Viene infatti mostrato il paragone tra animale domestico e spazzatura, entrambi “oggetti” di cui liberarsi prima di partire per le agognate ferie.
Ricordiamo infine a tutti che l’art. 727 del Codice penale prevede che “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.
