Il caffè con la moka costa meno, ecco i conti

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Il caffè con la moka costa meno, ecco i conti ultima modifica: 2014-06-18T08:20:57+02:00 da Cristina Delbuono
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Il caffè, cosa c’è di meglio la mattina? Forse molto altro, ma quando ci si trascina in cucina ancora disperatamente attaccati alle vesti di Morfeo, l’unico desiderio è il caffè. Il suo profumo che si spande trasforma le mura in una casa. Una volta dire caffè equivaleva a dire moka o napoletana, se si voleva una tazzina fumante con la cremina in superficie toccava vestirsi acchiappare degli spiccioli e andare al bar a godersi l’espresso.

moka

Per prime sono arrivate macchine per il caffè domestico che utilizzavano chicchi già macinati, esattamente come al bar, poi la polvere di caffè è stata sostituita da cialde e capsule usa e getta. Le cialde sono nel migliore dei casi fatte in carta, nel peggiore in plastica passando attraverso metalli come l’alluminio, inoltre non sono tutte uguali costringendo il consumatore ad acquisti compatibili con la propria macchinetta domestica. Quanto costa un caffè con le cialde? A seconda delle marche e dell’esclusività della miscela si va dai 0.25 sino ai 0.50 euro, sembra poco vero? In fondo al bar costa il doppio o il triplo! Vi propongo di seguito una valutazione dei costi di un caffè che ho visto fare ai tempi dell’università da una professoressa, che armata di bilancino di precisione voleva dimostrare ad un dipartimento intero l’esosità della “macchinetta del caffè”.

caffè con la moka

Per una moka adatta per quattro persone servono circa 30 grammi di caffè, a seconda che siate della scuola di pensiero che pigia la polvere o meno. I pacchetti di caffè in commercio hanno un peso standard, 250 grammi, quindi con un rapido calcolo matematico da un pacco si ottengono 33 tazzine di caffè. Veniamo ai costi, per semplicità considero una torrefazione nota e distribuita a livello nazionale che vende il proprio caffè macinato per la moka a una media di 4.50€ a confezione, certo si può risparmiare o spendere di più, ma un dato medio aiuta un’equilibrata considerazione.

moka

Una tazzina domestica fatta con una polvere di qualità buona costa circa 0.14 euro. La metà dunque della cialda o capsula più economica del mercato, senza considerare i costi ambientali di smaltimento della plastica, carta o alluminio. Prendete due caffè al giorno? In un anno si risparmiano fino a 260 euro, una bella cifretta.

Il caffè con la moka costa meno, ecco i conti ultima modifica: 2014-06-18T08:20:57+02:00 da Cristina Delbuono
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Il caffè con la moka costa meno, ecco i conti ultima modifica: 2014-06-18T08:20:57+02:00 da Cristina Delbuono

Agronomo, progettista ambientale, neofita del knitting, appassionata di usi alternativi del verde e blogger – vive in campagna conservando uno spirito spietatamente metropolitano.

7 Commenti

  1. Concordo su quasi tutto, tranne due cose: la prima è che la quantità di polvere occorrente è inferiore, siamo tra i 5 ed i 6 grammi a tazzina, almeno considerando le ultime moke di produzione attuale. Io uso quelle che facevano a Ferrara (Marca Stella) prima del sisma del 2012, e la Giannina, prodotta nel bresciano.
    Sono in acciaio inox, fabbricate veramente in Italia, rispettano il sapore dei vari Caffè che si possono assaggiare senza confonderli, perché la non porosità del metallo ne consente una facile pulizia, e durano molti anni. Quindi dei Caffè se ne ottengono anche 40, con ulteriore abbassamento del costo unitario.

    La seconda cosa su cui mi sento di dover fare una precisazione è che sotto un certo prezzo, ovunque vi riforniate di Caffè, si trovano prodotti con una percentuale più o meno elevata di Robusta, varietà poco pregiata che costa meno al torrefattore e per di più è responsabile di tanti fastidi al nostro organismo, dal bruciore di stomaco alla tachicardia. Questo è dovuto al fatto che contiene mediamente il doppio di caffeina dell’Arabica, ha una struttura del chicco che richiede una maggior tostatura, altrimenti al palato si percepisce astringenza, e non ultimo ha sentori poco gradevoli di terra, legno e muffa a seconda della provenienza. Peraltro la tostatura più intensa fa uscire prima la parte “aromatica” che, spinta all’esterno del chicco dall’anidride carbonica formatasi durante la lavorazione, si manifesta in superficie come olio, e come tale soggetto a irrancidire se esposto all’ossigeno anche per brevi periodi. E di fatto sono componenti che mancano al chicco, in estrazione non sono recuperabili.

    Quindi, pur senza fare i conti in tasca a nessuno, ma visto che si tratta di un piacere unito alla tutela della nostra salute, evitate quanto più possibile i prodotti a prezzi stracciati. Il prezzo indicato nell’articolo, a proposito, è forse un po’ bassino per ottenere la qualità come la intendo io, ma non conoscendo tutte le torrefazioni locali che operano in Italia, e invitandovi a cercare la vostra miscela o monorigine ideali in negozi specializzati, sono convinto che qualcosa di piacevole si otterrà. Che sia 100% Arabica, però! Buona degustazione…

  2. Grazie Alberto del lunghissimo commento, evidentemente l’argomento è sentito! riguardo alla quantità ho utilizzato la caffettiera da quattro che mi ha regalato mia mamma, faceva parte dei suoi regali di nozze, quindi forse i modelli design anni ’70 sono un po’ starati rispetto alla moka classica ” con l’omino”. Riguardo al caffè concordo che la qualità la debba fare da padrona, per semplicità è stata presa in considerazione una marca nota e distribuita a livello nazionale, non è quella più a buon mercato, ovviamente è possibile che ne esistano di qualità migliore.
    Grazie ancora, i lettori attenti sono la nostra felicità.

  3. Mi sembra una valutazione approssimativa che fatta da una docente universitaria tradisce una certa supponenza di giudizio. Premetto che bevo il caffè prevalentemente con la moka, ma il caffè con la moka se pur buono non è lontanamente paragonabile a quello delle cialde. Il caffè della cialda è del tutto identico a quello del bar, che per sapore e cremosità è diecimila volte meglio di quello con la moka. Pere e mele non si sommano, diceva la mia maestra!!

    • Se il caffè con la cialda è identico a quello del bar, allora lasciam perdere. Guardati il servizio di Report sul caffè e poi ne riparliamo.

  4. Quando si parla di espresso casa e moka, sono sempre due cose diverse. Ma anche rispetto all’espresso dei bar, che se ben preparato, sia come operatore che come materia prima, rimane un altro pianeta. Come pensi che possano competere macchine che costano al produttore 20/40 euro, che creano la “schiuma” in tazzina sparando acqua ad alta pressione sulla polvere, e strumenti professionali da 3000 e passa? Ora, affermo con certezza che in molti bar non entro nemmeno io, vedendo le insegne soprastanti, ma se devo proprio prendere un espresso a casa uso macchine superautomatiche le quali macinano AL MOMENTO i grani di Caffè, estraggono un ottimo espresso, e i fondi vanno nell’umido senza inquinare, oltre ad un costo del Caffè decisamente ridotto rispetto alla capsula. I vantaggi sono tanti, e finalmente si sta conoscendo lo strumento che metterà in serio svantaggio il prodotto confezionato in monoporzione.

  5. Sono pienamente convinto che la moka sia il modo più economico per gustarsi un caffe’, le ho provate tutte,macchine famose che partono dai grani e finiscono con un buon caffe’, niente da dire ma vanno tenute spesso accese ed il primo caffe’ non è il massimo ,ovviamente hanno bisogno di costante manutenzione..Le cialde,ne ho avute un paio,regalate,non ho potute evitarle,anch’io mi sono preso la briga di pesare e calcolare i costi in paragone con la moka…Non c’è storia,è pazzesco quanto costa al grammo il caffe’ in una cialda originale,per non parlare di quanto costa alla comunita’ lo smaltimento delle cialde usate

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