Riscoprire il bello della vita con la lettura. Federica Giuliani e Marco Casazza propongono due percorsi diversi per giungere allo stesso punto
È possibile coniugare ambientalismo e difesa del clima con la cultura orientale? È possibile riscoprire il bello della vita attraverso la lettura?
Ne abbiamo parlato con Federica Giuliani, autrice torinese del libro “Sari, samosa e sutra. Storie e sapori dall’India”, edito da Cut-Up Edizioni, e con Marco Casazza, fisico anche lui di Torino, che nel 2012 pubblicò con la casa editrice Cartman “Energie da vendere“.
I due libri propongono due viaggi differenti, ma comuni in diversi aspetti.
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Il primo, presentato nei giorni scorsi presso il circolo ARCI “La Cadrega” e poi alla Fiera del Libro 2014 di Torino, ci conduce attraverso i sapori e le immagini della cultura indiana, capace di sorprendere con i suoi contrasti e i suoi continui cambiamenti.
Quella narrata da Federica Giuliani non è l’India “per turisti”, ma l’India vera; il suo volto sincero, fatto di sviluppo economico e culturale, ma anche di povertà delle bidonville e di semplicità dei villaggi rurali, dove l’accoglienza non è realizzata attraverso colui che chiede, ma grazie a colui che offre.
Per mezzo di racconti e ricette, l’autrice ci conduce attraverso un connubio di profumi, colori e cultura millenaria: dal Dhal, piatto tipico indiano che troveremo in ognuno dei 28 stati confederati, all’Ayurveda, la medicina dell’equilibrio più antica al mondo.
Proprio sulla mancanza di equilibrio si basa la pubblicazione di Marco Casazza, che ci pone di fronte ad un’annosa questione: quanta energia viene dispersa attraverso la tecnologia, che, invece, dovrebbe migliorare la vita?
Il consumo energetico del mondo occidentale è 100 volte superiore alle risorse disponibili, e, invece di essere un’opportunità, molto spesso diventa un freno allo sviluppo: chi non riesce a stare al passo del sistema viene isolato e, a parte rare occasioni, dimenticato.
Eppure, un sistema che consuma più risorse di quante ne abbia a disposizione, è scientificamente destinato al collasso.
La domanda non è se, ma quando questo accadrà.
In India, il collasso annunciato è già molto evidente: nelle grandi capitali (Calcutta, Delhi), le bidonville sono sempre più grandi, e, per restare al passo con la società che corre, bisogna rinunciare al benessere che si cercava abbandonando i villaggi. Paradossalmente, la sussistenza dei villaggi diventa una prospettiva di vita migliore rispetto alla miseria delle bidonville. Qui, il vero volto dell’India, fatto di Dei, di accoglienza e di spezie colorate si sposa ancora con la vita quotidiana, e ogni gesto diventa un atto di devozione verso la Vita e la natura stessa. Che la soluzione sia proprio questa, ovvero riscoprire il Bello della Vita, la divinità in ogni essere che incontriamo?
Certamente, la devozione verso la Vita e la sua totale Bellezza è il punto focale in comune tra la scienza di Marco Casazza e la spiritualità di Federica Giuliani.
Infatti, quando il fisico afferma che “per non arrivare al collasso bisogna riscoprire il bello della vita. I mezzi a nostra disposizione e la possibilità di studiare sono la nostra più grande fortuna, perché ci permettono di percepire la bellezza della natura e del mondo intorno a noi in maniera più approfondita”.
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Federica Giuliani invece trasmette l’essenza dell’India così: “Finalmente Brahma avvertì di aver trovato la giusta soluzione al problema e affermò: “La nasconderemo profondamente dentro l’uomo stesso, abiterà proprio nel suo cuore: è l’unico posto in cui l’uomo non guarderà”.” (cit. “Sari, Samosa e Sutra. Storie e sapori dall’india”, Federica Giuliani “La divinità dell’uomo”, pag. 41).
Buone letture!
l’ articolo mi è piaciuto molto, rispecchia veramente l’ essenza dei due libri