Passo dello Stelvio

Stelvio, ghiacciai sempre più vulnerabili: tra le cause inquinamento antropico e incendi boschivi

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Stelvio, ghiacciai sempre più vulnerabili: tra le cause inquinamento antropico e incendi boschivi ultima modifica: 2019-08-22T08:00:32+02:00 da Evelyn Baleani
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Gli effetti della crisi climatica in corso si fanno sentire con crescente intensità, causando enorme sofferenza anche ai ghiacciai montani che continuano a ritirarsi. L’ultimo allarme riguarda lo Stelvio. 

Uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze e politiche ambientali (Esp) dell’Università degli Studi di Milano ha rilevato come i ghiacciai del gruppo dell’Ortles-Cevedale, nel Parco Nazionale dello Stelvio in Lombardia, risultino sempre più “neri” e quindi sempre più vulnerabili al cambiamento climatico.

Ghiacciai dello Stelvio in pericolo: la ricerca

La ricerca intitolata New Evidence of Glacier Darkening in the Ortles-Cevedale Group from Landsat Observations e pubblicata su Global and Planetary Change ha analizzato per la prima volta i mutamenti del ghiaccio avvenuti in quaranta anni, attraverso i dati dei satelliti Landsat.

Lo studio è stato coordinato da Davide Fugazza, ricercatore della Statale, mediante un algoritmo che, partendo dalle immagini satellitari, consente di ottenere un valore di albedo.

L’albedo è una proprietà indicante la quantità di radiazione incidente che viene riflessa da una superficie. Una superficie chiara, come la neve fresca, ha un valore di albedo particolarmente elevato. Riflette quindi la maggior parte della radiazione solare incidente. Una superficie scura, come una roccia, ha un valore di albedo molto più basso. Perciò, solo una minima parte della radiazione solare viene riflessa.

Un valore di albedo minore comporta di conseguenza un maggiore assorbimento di radiazione solare e una fusione più importante. Su una superficie come quella di un ghiacciaio, da un quadro simile derivano significative ricadute sullo stato di salute dello stesso.

L’analisi delle immagini satellitari a partire dagli anni ‘80 fino ai giorni nostri ha permesso agli esperti di riscontrare che per la maggior parte dei ghiacciai studiati si è verificato un sensibile decremento dell’albedo. I ghiacciai si sono in pratica anneriti.

Le cause dell’annerimento

Secondo i ricercatori, tra le principali cause dell’annerimento si annovera l’aumento della copertura detritica proveniente dalle pareti rocciose circostanti, che si riversa sul ghiaccio come conseguenza dell’aumento delle temperature. Tale innalzamento provoca anche la fusione precoce della neve caduta nei mesi invernali e una maggiore esposizione del ghiaccio in quelli estivi. Ortles-CevedaleL’annerimento deriva inoltre dalle polveri trasportate dall’atmosfera che possono essere di origine sia naturale sia antropica. Nel primo caso, si tratta principalmente di polveri provenienti dai deserti. Nel secondo, del particolato fine derivante dalle attività industriali, dalla combustione dei motori diesel e dagli incendi boschivi. Si osserva infine l’azione di microrganismi come alghe e batteri.

Come evidenziato da Davide Fugazza, “conoscere l’intensità di questo fenomeno permette di stimare la fusione del ghiaccio in maniera più accurata, valutare gli effetti dell’annerimento sul regresso dei ghiacciai e sviluppare modelli previsionali per ottenere indicazioni sulla sensibilità dei ghiacciai ai cambiamenti climatici”.

Attendiamo ulteriori approfondimenti, augurandoci che nel frattempo vengano prese misure serie e urgenti per contrastare con efficacia la crisi climatica, prima di varcare definitivamente la “soglia del non ritorno”.

Stelvio, ghiacciai sempre più vulnerabili: tra le cause inquinamento antropico e incendi boschivi ultima modifica: 2019-08-22T08:00:32+02:00 da Evelyn Baleani
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Web Content Editor freelance e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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