Scuole Plastic Free

#StopSingleUsePlastic: le scuole italiane dicono addio alla plastica monouso

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#StopSingleUsePlastic: le scuole italiane dicono addio alla plastica monouso ultima modifica: 2019-04-05T13:46:17+02:00 da Davide Zarri
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Stop alla plastica monouso nelle scuole. Sempre più istituti scolastici aderiscono all’iniziativa lanciata da Marevivo.

Immaginate un mondo in cui ogni anno viene generata una quantità di plastica pari al peso delle persone che lo popolano: sono 300 milioni, infatti, le tonnellate di plastica oggi complessivamente prodotte a livello globale, metà delle quali sono destinate a prodotti usa e getta. Immaginate ora un mondo in cui un’abbondante fetta di questi articoli puntualmente finisce in discariche o, peggio, dispersa nell’ambiente: ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani di tutto il mondo e, ad oggi, si stima che siano più di 150 milioni le tonnellate complessive negli oceani.

Plastica monouso nel mareL’Italia, con 35,05 chili pro capite all’anno, è il settimo Paese in Europa per consumo di plastica. Tuttavia, nonostante i numeri odierni siano tutt’altro che incoraggianti, in seguito alla campagna #StopSingleUsePlastic recentemente lanciata da Marevivo, alcuni istituti scolastici italiani si sono distinti per il loro impegno nella sensibilizzazione ed educazione degli studenti alla tutela dell’ambiente. Tale iniziativa si pone l’obiettivo di promuovere l’eliminazione dei prodotti in plastica usa e getta nelle classi, nei servizi e negli uffici delle strutture scolastiche, in linea con la Direttiva sui prodotti in plastica monouso recentemente approvata dal Parlamento europeo.

L'inquinamento dei mari generata dalla plastica monouso

La prima scuola ad aderire è stato l’Istituto Comprensivo “Bersagliere Urso” di Favara, in provincia di Agrigento, dove sono stati messi al bando bicchierini e bottigliette di plastica monouso, in favore di soluzioni più ecosostenibili. A questi, si è aggiunto il Protocollo d’intesa siglato tra Marevivo, CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) e Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), per incentivare in tutti gli Atenei italiani l’utilizzo di borracce durevoli attraverso l’installazione di erogatori d’acqua, e l’uso di bicchieri di carta e di tazze personali al posto dei tradizionali bicchierini usa e getta.

Vista del lungomare di Napoli e Vesuvio di giorno

Ultima, ma solo in ordine di tempo, è stata presentata lo scorso 4 aprile l’iniziativa che vede il Comune di Napoli in prima fila in favore della campagna promossa dall’associazione attiva nella lotta contro l’inquinamento marino. L’accordo, siglato presso la sala Giunta di Palazzo S. Giacomo alla presenza del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’Assessore alla Qualità della Vita e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli con delega al mare, Daniela Villani, la Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, e i rappresentanti delle scuole che hanno per prime aderito alla campagna, si pone l’obiettivo di promuovere l’eliminazione della plastica monouso negli istituti scolastici cittadini.

Borraccia durevole riutilizzabile per liquidi«Le scuole», ha dichiarato l’Assessore Villani, «svolgono un importante ruolo di formazione e di educazione per i giovani e per la salvaguardia del futuro del pianeta. Se si considera che nell’oceano finiscono otto milioni di tonnellate di plastica è urgente intervenire con un ulteriore impegno concreto del Comune di Napoli. Dopo l’ordinanza Lungomare Plastic Free (ndr, disposizione sperimentale per contrastare l’uso di contenitori di plastica, cannucce, piatti e bicchieri non biodegradabili lungo tutto il tratto di costa cittadino), si prosegue nella stessa direzione con l’iniziativa Scuole Plastic Free».

La Presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, da parte sua, ha manifestato l’estrema soddisfazione per la decisione del Comune di Napoli e di diverse scuole napoletane di aderire all’iniziativa. «Ogni minuto nel mondo vengono acquistate un milione di bottiglie in plastica e metà della plastica totale che viene prodotta è utilizzata soltanto una volta per poi essere gettata via. Con la nostra campagna #StopSingleUsePlastic», ha aggiunto, «chiediamo alle scuole di introdurre il divieto dell’impiego di prodotti usa e getta nelle classi, nei servizi e negli uffici della struttura».

Alla conferenza stampa è stato presentato l’intero progetto #StopSingleUsePlastic, alla presenza dei ragazzi e degli insegnanti in rappresentanza delle scuole aderenti e che faranno da apripista in questa iniziativa.

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#StopSingleUsePlastic: le scuole italiane dicono addio alla plastica monouso ultima modifica: 2019-04-05T13:46:17+02:00 da Davide Zarri

Classe 1992, di origini bolognesi, ha vissuto i suoi ultimi cinque anni con la valigia in mano. Ambasciatore italiano all’estero, è innamorato della sua terra, con i suoi colori, i suoi odori, i suoi sapori. Laureato in Food System Management all’Università di Bologna, ha una passione per il cibo, le lingue e la politica. Creativo, dinamico, affascinato dall’innovazione ed il cambiamento, nutre un interesse genuino per tutti i temi relativi alla sostenibilità. Alla continua ricerca della meraviglia, sostiene con forza che solo la conoscenza renda le persone davvero libere.

10 Commenti

  1. Concordo all’unica strada percorribile in questo secolo..la sostenibilità ambientale che sarà raggiugibile solo attuando una sostenibilità economica.

  2. È una iniziativa molto importante e ritengo vitale. Anche le aziende stanno cercando alternative all’uso di bicchieri di plastica usati per la distribuzione di bevande e per la sostituzione delle bottigliette di acqua.

  3. Finalmente qualcosA si muove e seppur tardi c’è una prima presa di coscienza del problema, non più procrastinabile

  4. Già solo l’attenzione e la sensibilizzazione verso tematiche sulla sostenibilità ambientale è un grande passo avanti ed un segnale di crescita, ma questo non basta, servono le buone pratiche per fare il cambiamento!

  5. Sono piemanente d’accordo, la salvaguardia dell’ambiente dovrebbe essere un obiettivo comune per tutti.

  6. Era ora che s prendesse di petto il problema….se è vero che siamo le due generazioni ad usufrire del pianeta, sarebbe giusto e concreto dar la possibilità anche ai nostri nipoti di poter vivere in un mondo pulito….tutti i prodotti generati dal petrolio dovrebber essere sostituiti con altre materie….dobbiamo rimboccarci le maniche, ma ce la dobbiamo fare!!!!

  7. Speriamo che chi ci governa non abbia paura a emettere delle leggi anche impopolari per salvaguardare la natura..oggi è priorità assoluta.

    • Sono d’accordo Paola. Ma, purtroppo, temo non basti sperare: è necessario, oggi più che mai, un ripensamento totale della politica, a partire dagli stessi cittadini che sono chiamati a determinarne la composizione. Additare, infatti, la politica di essere incapace di soluzioni adeguate credo sia riduttivo: serve, prima di ogni altra cosa, che quanti più cittadini prendano coscienza che non è più possibile continuare di questo passo. La politica agisce unicamente sulla base dei cd. “bisogni reali della gente”, chi deve cambiare siamo tutti noi.

  8. Con l’augurio che i principi promossi da queste iniziative diventino parte integrante del vivere quotidiano.
    A tutti coloro che dedicano con passione il loro tempo e le loro energie nella promozione di nuove abitudini di condotta…perseverate!

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