The Universal Sea

The Universal Sea – Pure or Plastic?!: il movimento che trasforma i rifiuti in arte

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The Universal Sea – Pure or Plastic?!: il movimento che trasforma i rifiuti in arte ultima modifica: 2019-03-28T13:30:54+01:00 da Lucia Giannini
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Mai come oggi la nostra spazzatura è la protagonista della maggior parte delle discussioni riguardanti l’inquinamento ambientale. Ma ci siamo mai chiesti se dai nostri rifiuti possa nascere una forma d’arte? Tale concezione richiederebbe un cambio radicale del nostro punto di vista: possono i rifiuti (qualcosa cioè che necessita di essere buttato) diventare una forma d’arte? A quanto pare sì.

Il movimento “The Universal Sea – Pure or Plastic?!” si occupa proprio di questo. Facendo confluire arte, scienza, tecnologia e imprenditorialità The Universal Sea – Pure or Plastic?!, permette la riscoperta del ruolo dell’artista nella nostra società e grazie all’intervento di esperti del settore, e del pubblico, identifica e mette in atto soluzioni creative, relative all’ormai attualissimo problema dell’inquinamento idrico.

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Il Movimento The Universal Sea – Pure or Plastic?!

Un esempio potrebbe essere l’artista Liina Klauss che per oltre un anno ha raccolto 518 frammenti di plastica sulle rive del Mar Cinese Meridionale ad Hong Kong, e ne ha ricavato un’opera d’arte intitolata “Broken Dreams No.1”.

The Universal Sea

Si tratta di un mosaico che trasforma tali materiali di scarto in un vero e proprio tesoro. I frammenti di plastica sono stati organizzati per forma, colore e luminosità, senza essere manipolati o modificati in alcun modo: il risultato è un mosaico di rara bellezza, nato da pezzi di scarto e inquinanti. Proprio Liina Klauss è una degli artisti aderenti a The Universal Sea – Pure or Plastic?!.

Il progetto di questo interessantissimo movimento prevede numerose iniziative ed eventi sia in Europa che all’estero. Ognuo di questi incontri è strutturato in modo che possano esserci mostre, interventi artistici, idee ispiratrici e storie di successo dei nuovi leader e innovatori del pensiero attuale. Gli artisti, infatti sono considerati il catalizzatore del cambiamento, grazie alla loro attitudine a pensare in modo critico e creativo e grazie anche alla capacità delle loro opere di emozionare, colpire e motivare il pubblico.

Dalla prima Open Call del 2017, rivolta agli artisti di tutto il mondo, The Universal Sea – Pure or Plastic?! è cresciuta molto. Nel 2017, infatti delle oltre 250 candidature, la giuria internazionale ha scelto 5 artisti che hanno poi partecipato all’intenso programma di collaborazione col movimento.

Nel 2018, invece, per la seconda Open Call, in base anche ai voti del pubblico rivolte a tre grandi categorie “REACT”, “REDUCE” e “REPLACE”, la giuria di The Universal Sea, ha eletto tre vincitori di talento.

La novità di quest’anno è stata, invece, la presentazione del libro intitolato “The Universal Sea – The art and innovation guide against the plastic epidemic (Il Mare Universale – Guida all’arte e all’innovazione, contro l’epidemia della plastica) presso la Universität der Künste di Berlino, il 15 Marzo scorso. Si tratta di una guida che raccoglie il contributo di 500 artisti e 500 innovatori da oltre 70 paesi nel mondo e che vuole contrastare l’epidemia di plastica nelle nostre acque.

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L’inquinamento causato dalla plastica sulle rive dei nostri mari.

La guida presenta una vasta gamma di forme d’arte visiva e iniziative progressiste volte a rendere il libro un oggetto estetico e a consegnare nella mani del pubblico spunti creativi ed ecosostenibili. All’interno della guida, però, è anche possibile ritrovare approcci e metodi anti-plastica, che possono essere ricondotti alla vita di tutti i giorni. Questa prerogativa permette al lettore di adottare quotidianamente uno stile di vita che aiuti a ridurre la plastica nei nostri mari.

Non ci resta, dunque, che iniziare a riflettere sul vero valore dell’arte dal punto di vista ambientale, ma soprattutto a sostenere iniziative di questo calibro, perchè, in fondo, anche noi nel nostro piccolo possiamo fare tanto per salvare i nostri mari dal soffocamento della platica!

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Laureta in Lingue e attualmente iscritta alla facoltà di Comunicazione e Culture dei Media, cerca di compensare agli obblighi della vita da impiegata, dando sfogo alla sua più grande passione: la scrittura. Appassionata d'arte, cultura, letteratura e amante degli animali, è sensibile alle ingiustizie e ama il libero confronto

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