Giornata Mondiale dell’Acqua 2019: non lasciamo nessuno indietro

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Giornata Mondiale dell’Acqua 2019: non lasciamo nessuno indietro ultima modifica: 2019-03-22T08:00:34+01:00 da Mariangela Campo
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Non lasciare nessuno indietro: diritti umani e rifugiati. È questa l’azione che ispira la Giornata Mondiale dell’Acqua 2019

La campagna si concentra sugli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, cioè consentire a tutte le persone di tutti i Paesi di avere dei benefici dallo sviluppo socio-economico mondiale e di raggiungere la realizzazione piena dei diritti umani.

Possiamo scegliere di non vedere, ma la realtà è davanti ai nostri occhi: tanti gruppi umani vengono lasciati indietro, a tal punto che milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua.

Abbiamo l’obbligo morale di rappresentare queste persone nei processi politici e negli altri processi decisionali: la nostra consapevolezza e l’emancipazione delle comunità sono fondamentali per consentire loro l’accesso all’acqua e alle strutture igienico-sanitarie.

Giornata Mondiale dell'Acqua
(Ph: Imani per Unsplash)

Giornata Mondiale dell’Acqua 2019: cambiare si può

Il concetto fondamentale è che le persone lasciate indietro hanno diritti che possono influenzare realmente le decisioni politiche ed economiche. Noi abbiamo l’obbligo di permettere che questo accada. Come? Prima di tutto cambiando atteggiamento: basta ai pregiudizi e alle discriminazioni. Negli anni sono state attivate tante campagne e, grazie ai contributi dei cittadini, delle associazioni e delle istituzioni quasi il 90% della popolazione, nel mondo, riesce a bere da una fonte d’acqua sicura.

Resta pur sempre quell’11% di persone, circa 768 milioni, che non hanno accesso a una fonte sicura di acqua, neanche per sopravvivere.acqua

(Ph: Johnny Brown, Unsplash)

Dove le persone non hanno accesso all’acqua

L’Africa a sud del deserto del Sahara (Africa subsahariana) è la parte del mondo dove le persone affrontano la più grave mancanza d’acqua potabile. Questa area del globo è sempre stata segnata dalle siccità, che negli ultimi decenni si sono acuite a causa dei cambiamenti climatici.

In Niger, Ciad, Etiopia, Eritrea, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Angola, Mozambico meno della metà della popolazione ha accesso a una fonte d’acqua potabile pulita.

Anche in Oceania, in Papua Nuova Guinea, o in Asia, nel Myanmar, in Cambogia, in Afghanistan, in Tagikistan e nello Yemen una popolazione tra il 25% e il 50% non ha accesso a una fonte d’acqua potabile sicura.

Dietro queste percentuali ci sono persone, persone come i nostri cari.

siccità
(Ph: Ken Treloar per Unsplash)

Le conseguenze di non avere acqua

Le conseguenze di non avere acqua potabile sono evidenti: il suolo è arido e improduttivo, l’agricoltura quindi è impraticabile.

La salute delle persone è a rischio, perché possono contrarre malattie e infezioni.

Nei casi in cui l’acqua potabile è presente, spesso si trova molto lontana dai villaggi.

Per portare un bidone di acqua potabile in casa bisogna camminare ore, se non giorni: compito affidato a donne e bambine.

Se non ora, quando?

Il primo passo da fare è dare voce ai milioni di persone senza accesso all’acqua nei processi politici e decisionali.

Cambiamo atteggiamento: prendiamo esempio da Greta Thunberg e dalle migliaia di giovani che lo scorso 15 marzo hanno marciato per salvare il pianeta.

L’unico modo per salvare il mondo e chi ci vive è ritrovare la solidarietà fra esseri umani.

[Cover Image: Aaron Burden per Unsplash]

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Classe 1981, siciliana di origini e lombarda di adozione. È giornalista pubblicista, scrive per diverse testate online, svolge dei laboratori di giornalismo digitale nelle scuole medie ed elementari. Ha due bambini che le hanno insegnato a vivere green e a voler diffondere le buone pratiche della sostenibilità ovunque, soprattutto attraverso la scrittura. Ha studiato lettere, specializzandosi in scienze linguistiche italiane, perché è sempre stata convinta che solo imparando a parlare e a scrivere correttamente si possono diffondere messaggi che non si fraintendano. Ama leggere storie ai suoi figli e scovare sempre nuovi libri.

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