Siracusa come New York: bandita la plastica usa e getta per il cibo da strada

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Siracusa come New York: bandita la plastica usa e getta per il cibo da strada ultima modifica: 2019-01-17T13:29:30+01:00 da Mariangela Campo
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Manuela Salvi, scrittrice per ragazzi, qualche giorno fa ha scritto un post Facebook sull’allarme plastica, in cui si chiede: «Ma perché non si emanano delle leggi che vietino i packaging di plastica alle aziende? –  prosegue – Io cerco le uova nel cartone, sprecando benzina per raggiungere il supermercato che le ha, e poi mi arrivano otto reggiseni ognuno con la sua stampellina di plastica.

E poi prendo una borsa nuova e ogni bottoncino è coperto da un astuccino di plastica per proteggerlo.

Vado al pub e il barista mi schiaffa due cannucce a tradimento nel bicchiere.

Ora, se c’è un allarme plastica, la vogliamo proibire a chi la produce?».

La dichiarazione della Salvi è molto simile a ciò che pensa la maggior parte di noi: ci rendiamo conto del problema, ma oltre alla raccolta differenziata e agli acquisti attenti, non possiamo risolvere da soli il disastro ambientale causato dalla plastica.

Forse cominciano a rendersene conto anche le amministrazioni, nazionali e internazionali.

Infatti, dal 1° gennaio 2019 la città di New York ha bandito i contenitori di polistirolo per alimenti e in Italia, a Siracusa, sono stati messi al bando dal 1° febbraio 2019 tutti gli oggetti monouso di plastica.

Manuela Salvi
Manuela Salvi, scrittrice per ragazzi

New York vieta la plastica nei contenitori dello Street Food

Secondo il sindaco newyorchese Bill De Blasio il polistirolo è molto costoso e i contenitori prodotti con la schiuma di polistirene non sono riciclabili, ma vanno buttati nell’indifferenziata.

Per questo è scattato il divieto del loro uso dal 1° gennaio 2019: i locali pubblici, quali bar e ristoranti, i chioschi e i furgoni che vendono lo Street Food hanno sei mesi per esaurire le scorte.

Dal 1° luglio 2019 scatteranno le sanzioni.

Per il cibo da strada si potranno usare solo contenitori di carta, di alluminio o di materiali compostabili: i contenitori di polistirolo saranno permessi solo per carne e pesce crudi.

bicchieri plastica monousoSiracusa come New York

Il 10 gennaio 2019 il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha firmato l’ordinanza contro l’uso della plastica negli oggetti monouso: dal 1° febbraio 2019 saranno quindi banditi piatti, bicchieri, cannucce, posate, bastoncini per mescolare bevande, e buste di plastica usa e getta.

Il divieto vale anche nel caso di feste, sagre o eventi di piazza, durante i quali si useranno solo prodotti biodegradabili.

Per ristoranti, bar, supermercati, rosticcerie, furgoni e chioschi, stabilimenti balneari ci sono sessanta giorni di tempo per esaurire le scorte: nel frattempo si riforniranno esclusivamente di prodotti creati con materiale plastico biodegradabile e compostabile.

L’Amministrazione chiarisce che il rischio di aumento dei costi dei prodotti è irrisorio: è stimato in poche decine di centesimi.

Riguardo all’ordinanza, il sindaco dice: «La tutela dell’ambiente, specie in un territorio per troppo tempo martoriato, è un elemento distintivo dell’azione di governo locale e rientra in un’operazione culturale che ci aiuta ad affrontare il più vasto problema dello smaltimento dei rifiuti.

Gli oggetti di plastica non biodegradabile, soprattutto quelli a uso alimentare, finiscono spesso nei rifiuti indifferenziati o vengono lasciati sporchi e aggravano il quadro complessivo».

L’ordinanza dell’Amministrazione siciliana rientra nella Strategia europea per la plastica decisa l’anno scorso dalla commissione europea, che punta a un continente libero da plastica entro il 2030.

Le misure adottate da New York e Siracusa sono forse due gocce nel mare, ma i grandi cambiamenti nascono dalle piccole azioni.

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Classe 1981, siciliana di origini e lombarda di adozione. È giornalista pubblicista, scrive per diverse testate online, svolge dei laboratori di giornalismo digitale nelle scuole medie ed elementari. Ha due bambini che le hanno insegnato a vivere green e a voler diffondere le buone pratiche della sostenibilità ovunque, soprattutto attraverso la scrittura. Ha studiato lettere, specializzandosi in scienze linguistiche italiane, perché è sempre stata convinta che solo imparando a parlare e a scrivere correttamente si possono diffondere messaggi che non si fraintendano. Ama leggere storie ai suoi figli e scovare sempre nuovi libri.

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