La gabbianella e il gatto, venti anni fa il film animato ambientalista che insegna la solidarietà tra specie

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La gabbianella e il gatto, venti anni fa il film animato ambientalista che insegna la solidarietà tra specie ultima modifica: 2018-12-30T08:00:55+01:00 da Alberto Pinto
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Una favola di empatia e solidarietà tra animali in cui specie all’apparenza incompatibili tra loro, come felini e pennuti, si incontrano tra simpatia e tenerezza. Il 23 dicembre del 1998 usciva nelle sale La gabbianella e il gatto, splendido film d’animazione diretto da Enzo D’Alò.

-La gabbianella e il gatto-D'Alò-
Vincitore di un Nastro d’Argento speciale, il film è l’adattamento del romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare dello scrittore cileno Luis Sepúlveda. Un racconto toccante e delicato che, a distanza di venti anni, resta l’opera cinematografica d’animazione italiana di maggiore successo commerciale.

La gabbianella e il gatto è infatti una vera e propria perla, sia per la raffinatezza dei disegni, sia per i contenuti di estrema profondità, che invitano ognuno di noi a riflettere su questioni importanti.

Lo strano incontro tra il gatto Zorba e il gabbiano Kengah, nella città di Amburgo, è tristemente segnato da una catastrofe ambientalista. Quando una motovedetta finisce con lo schiantarsi contro una petroliera, il petrolio si disperde nelle acque del porto, mettendo in allarme uno stormo di gabbiani nei paraggi.

-Scena-La gabbianella e il gatto-
Tra questi c’è Kengah che, non essendo riuscita a sentire l’allarme dato dai suoi amici, finisce intrappolata in una pozza di petrolio, “la maledizione dei mari”, come lo chiamano i gabbiani. Kengah porta in grembo il suo primo uovo e a fatica riesce ad allontanarsi fino a precipitare esausta nel giardino di Zorba. Qui, ormai in punto di morte, la coraggiosa mamma gabbiano usa le sue ultime energie per deporre il suo uovo e per far promettere a Zorba di covarlo senza cedere alla tentazione di mangiarlo, ma soprattutto, di insegnare a volare al piccolo gabbiano che un giorno verrà al mondo.

Essendo un semplice gatto, Zorba non ha idea di come comportarsi, ma la commozione di quel triste momento lo spinge con determinazione ad improvvisarsi papà e a tenere fede alla sua promessa. Nonostante le prese in giro, con l’aiuto dei suoi amici più fidati, si prende cura dell’uovo in modo amorevole, fino alla nascita della gabbianella Fortunata, la dolcissima Fifì.

La gabbianella e il gatto mostra così la purezza del rapporto che si instaura tra i due animali, a dispetto di qualunque legge esistente tra predatore e preda. Fifì cresce circondata dall’amore, con la convinzione di essere un gatto. Scoprire la verità, però, la sconvolgerà fino al punto di cacciarsi nei guai. Sarà ancora una volta Zorba a metterla in salvo e a dimostrarle quanto tiene a lei.

-La gabbianella e il gatto-scena-
Il gatto dal cuore d’oro, la incoraggerà ad essere sempre ciò che è, prima di tutto libera come lo era sua madre. Zorba e i suoi amici aiuteranno Fifì a spiegare le ali e a volare fiera incontro al futuro.

È questo uno dei messaggi più intensi ed importanti che, anche dopo due decenni dal suo debutto, La gabbianella e il gatto riesce a veicolare con estrema semplicità, ma allo stesso tempo con grandissima efficacia, rendendolo un insegnamento senza tempo.

Ciascun esemplare, qualunque sia la sua specie di appartenenza, ha il diritto di esprimere se stesso liberamente, in tutta la sua natura. Per rendere tutto ciò possibile occorre che la specie umana, quell’uomo che ne La gabbianella e il gatto è soltanto accennato, pur determinando il destino dei protagonisti, inizi ad avere maggiore coscienza delle sue responsabilità nei confronti del Pianeta e delle creature che lo popolano.

La gabbianella e il gatto, venti anni fa il film animato ambientalista che insegna la solidarietà tra specie ultima modifica: 2018-12-30T08:00:55+01:00 da Alberto Pinto
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Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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