Il Dumbo di Tim Burton per il World Elephant Day, una favola a lieto fine per tutti

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Il Dumbo di Tim Burton per il World Elephant Day, una favola a lieto fine per tutti ultima modifica: 2018-08-12T08:00:26+02:00 da Emanuel Trotto
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 Il fatto

In un circo nasce il piccolo Dumbo. È un elefantino adorabile ma dotato di enormi orecchie. Questo provoca scherno sia da parte degli altri elefanti che da parte degli uomini. Grazie all’aiuto del topo Timoteo e di alcuni corvi, il piccolo Dumbo riuscirà a trovare la forza di avere fiducia in se stesso e superare le avversità…

Il commento

Avere lo sguardo sereno e la consapevolezza di essere degli “strani”. O meglio, lasciare che la gente possa crederlo, dopo che, per un istante, te ne sei convinto anche tu. Perché qualcuno ti ha convinto che non vali nulla. E costui ha raggiunto questa conclusione soltanto guardandoti. Magari si ha soltanto il naso un po’ adunco, i denti sporgenti, la fronte troppo alta, le orecchie a sventola. Per molti questo fa’ di te il freak o la mezza cartuccia. E senti la necessità che questa favola finisca come debba finire, ovvero fargliela vedere e salutarli da lontano. Poter dire, insomma: «Sono strano, non sono come te, e quindi?». «Posso fare molto di più di quello che fai tu. Posso volare, e diventi piccolo quanto basta per non distinguerti nemmeno». «Sono freak e orgoglioso di esserlo».

Essere accettato proprio perché individualmente speciale. Questa è la poetica di un autore visionario e fantasioso come Tim Burton. Il suo cinema non fa altro che raccontare l’irrefrenabile gioia di essere speciali. Al di sopra di tutte le critiche e tutte le polemiche. Non è un caso, quindi che il suo prossimo lavoro sia la riproposizione del classico Disney sulla diversità: Dumbo.

Dumbo
Poster di “Dumbo” di Tim Burton, in uscita a Marzo 2019 negli Stati Uniti

Si tratta della versione live-action dell’omonimo film del 1941. Arriverà in sala a marzo 2019. Il racconto è perfettamente nelle corde di Burton, nonostante qualcuno pensi il contrario. Certamente farà sbuffare perché è l’ennesima riproposizione con attori veri dei Classici intramontabili. Tuttavia, se messi nelle mani giuste, possono dare vita a dei risultati interessanti (Il libro della giungla, 2015 di Jon Favreau per far un esempio). Dumbo non potrebbe essere in mani più sicure di quelle di Burton, in quanto si tratta del suo cartoon preferito. E non facciamo fatica a capire perché.

Per farci un’idea di quello che vedremo in sala, è stato rilasciato il 13 giugno il primo trailer. In esso si capisce immediatamente dove verterà la storia. Ovvero non la classica copia carbone dell’originale. Esso si apre con una panoramica di un circo con un segnavento a forma di mamma elefante con il piccolo. Ci si sposta di notte nella finestrella di un carrozzone dalla quale un grande occhio guarda la luna. Poi ci sono dei bambini che smuovono un mucchio di paglia, dal quale compaiono degli occhioni azzurri e le famose orecchie. Poi il carrozzone con la madre si allontana.

C’è una delle tematiche forti del Classico, ovvero l’amore incondizionato che lega l’elefantino alla mamma. E il suo allontanamento è fonte di dolore straziante. L’unico modo per affrontarlo è non arrendersi, monito qui dato dai due bambini, a un loro simile. Perché sia possibile la favola del riscatto.

Dumbo Disney

Il Classico più remunerativo di Walt Disney dai tempi di Biancaneve e i sette nani porta a pensare. Anche grazie alla riproposizione di Burton. Si pensa ai tanti elefantini che perdono la loro mamma a causa del bracconaggio. O a tutti gli elefanti che vengono strumentalizzati e maltrattati. Dove gli animali vengono degradati ad attrazioni, dimenticando la loro dignità di esseri viventi. Questo per mano di uomini avidi e pagliacci che pensano solo ai soldi e all’autoaffermazione. Gli uomini che in Dumbo sono ritratti senza nessuna pietà.

Oggi la mancanza di una legislazione riguardante la cura e il trattamento degli elefanti nei circhi e nei giardini zoologici conduce al loro maltrattamento. Spesso gli elefanti asiatici vengono catturati illegalmente a beneficio del settore. La prigionia per questi animali può essere una seria minaccia. Può provocare gravi danni o la morte degli animali. Per fortuna, a volte ciò non si verifica.

È di marzo la sentenza della Cassazione che vieta di tenere gli elefanti incatenati nei circhi. Questo impedisce loro di muoversi o di sdraiarsi. L’incatenamento, al di fuori di quando è necessario per cure o pulizie, è un’azione che non è compatibile con la natura dell’animale. Chi li sottopone a ciò merita di essere condannato in merito. La sentenza è derivata dal processo contro l‘American Circus avvenuto ad Alessandria fra il 2013 e il 2016. La sessione ha portato alla condanna del circo a pagare una multa di 2000 euro e risarcire le associazioni animaliste Lav e Anpana che si sono costituite come parte civile. Questi erano cinque elefanti. E gli altri?

Elephant Day

Combattere i maltrattamenti, il bracconaggio, la perdita del loro habitat naturale, sono alcuni degli obiettivi del World Elephant Day. Si tratta di un evento annuale internazionale che si svolge oggi, il 12 di agosto. È stato ideato dai cineasti Patricia Sims e Michael Clark e dal segretario generale dell’Elephant Reintroduction Foundation Thailandia, Sivaporn Dardana. Da sei anni si sensibilizza sull’urgente situazione degli elefanti nel mondo, coadiuvando conoscenza e soluzioni positive per una migliore cura e gestione dei pachidermi. Sia in cattività che allo stato selvatico.

Per sostenere la campagna del World Elephant Day è stata fondata nel 2015 la World Elephant Society, un’organizzazione caritatevole senza scopo di lucro. La sua funzione è anche quella di diffondere al pubblico informazioni. Lo fa sia attraverso programmi educativi sia tramite la distribuzione attraverso il sito web dell’iniziativa.

L’obiettivo è creare una potente voce collettiva da fornire ai cittadini, ai politici e ai governi in modo da supportare soluzioni di conservazione per rendere il mondo un posto sicuro per gli elefanti, a beneficio delle generazioni future. Perché, come ha affermato la naturalista Jane Goodal: «Senza elefanti che razza di mondo sarebbe questo?»

Scheda film

  • Titolo originale: Dumbo;
  • Regia: Ben Sharpsteen (co-diretto con Norman Ferguson, Wilfred Jackson, Bill Roberts, Jack Finney, Sam Armstrong;
  • Sceneggiatura: Joe Grant, Dick Huemer, Otto Englander, Bill Peet, Aurelius Battaglia, Joe Rinaldi, George Stalling, Webb Smith;
  • Produzione: Walt Disney Production;
  • Origine: USA, 1941;
  • Durata: 64′;
  • Temi: CINEMA, ANIMALI, CONSERVAZIONE

Il Dumbo di Tim Burton per il World Elephant Day, una favola a lieto fine per tutti ultima modifica: 2018-08-12T08:00:26+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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