Mattone su mattone, una storia di architettura eco-compatibile

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Mattone su mattone, una storia di architettura eco-compatibile ultima modifica: 2017-11-15T08:00:52+01:00 da Davide Mazzocco
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Dall’America Latina all’Africa, l’associazione torinese diffonde strumenti e conoscenze utili alla risoluzione dei problemi abitativi di popolazioni disagiate nelle aree depresse del mondo

Nata nel 2009 per dare continuità al lavoro di Roberto Mattone, l’Associazione Mattone su mattone Onlus si propone di dare un contributo alla soluzione dei problemi abitativi di popolazioni disagiate nelle aree depresse del mondo. La strada scelta non è quella delle donazioni caritatevoli, ma della solidarietà collaborativa: l’Associazione fornisce alle popolazioni gli strumenti e le conoscenze utili per poter risolvere autonomamente i problemi abitativi.

Ricercatore, sperimentatore e docente della Facoltà di Architettura 2 del Politecnico di Torino, Roberto Mattone ha operato in Brasile (nella favela di Cuba de Baixo a Sapé e a Godofredo Viana nel Maranhão), in Argentina (a Junin de los Andes e a El Nochero), a Cuba (Trinidad) e nel Burkina Faso (a Nanorò) “inventando” un’unità costruttiva facile da assemblare, economica ed eco-compatibile. A raccogliere la sua eredità sono stati la moglie Gloria Pasero e i suoi figli. E-Habitat ha intervistato Monica Mattone per capire su quali fronti sia attualmente impegnata l’associazione Mattone su Mattone.

Dopo essere stata analizzata, la terra viene mescolata per essere poi pressata.
Dopo essere stata analizzata, la terra viene mescolata per essere poi pressata

Quali sono le caratteristiche del mattone ideato da suo padre?

“Si tratta di un blocco di terra cruda sagomato con due maschi e due femmine in modo da rendere più semplice l’incastro e la posa anche per chi non è un muratore. Le fasi preliminari alla produzione del blocco sono quelle del campionamento della terra presente nei luoghi di costruzione e della sua analisi in Italia. Vengono effettuate le verifiche “da campo”, le analisi granulometriche e si realizza un blocco che successivamente viene sottoposto a prove di resistenza. Dopo aver miscelato manualmente la terra, avvalendosi di pale, si procede alla realizzazione dei blocchi mediante una pressa manuale. Questi vengono poi lasciati stagionare per un periodo di 28 giorni. Durante la prima settimana i blocchi vengono bagnati e coperti con teli di plastica, durante la seconda settimana vengono lasciati coperti e successivamente lasciati ad asciugare all’aria”.

La terra viene inserita nella pressa manuale.
La terra viene inserita nella pressa manuale

Si tratta di una soluzione costruttiva totalmente eco-compatibile.

“Per realizzare questi blocchi non occorrono né l’energia elettrica, né un forno per la cottura. La fase costruttiva è facilitata dalla forma dei manufatti che riprende quella dei Lego. Questi vengono posti in opera con una “barbottina” realizzata con la stessa miscela utilizzata per il blocco. Si può, dunque, parlare di una costruzione sostanzialmente eco-compatibile poiché il blocco è costituito da terra, sabbia e presenta solo una minima quantità di cemento”.

A quando risalgono i primi edifici realizzati con questo metodo?

“Le prime case, risalenti agli anni Novanta, sono sane e resistono alle intemperie. È proprio per venire incontro alle esigenze di popolazioni colpite dalle calamità naturali che mio padre progettò questo metodo in grado di dare maggiori garanzie a chi doveva ricostruire la propria abitazione”.

Dopo la stagionatura il blocco è pronto per essere utilizzato.
Il blocco sarà pronto per essere utilizzato dopo circa due settimane di stagionatura

Qual è il costo di un edificio realizzato con questa tecnica?

“Il costo può variare dai 10mila ai 14mila euro a seconda delle dimensioni dell’edificio e delle esigenze a cui è necessario far fronte”.

Quali sono i progetti ai quali avete lavorato recentemente o nei quali siete impegnati attualmente?

“Recentemente abbiamo realizzato un refettorio con una cucina a Mkiu, in Tanzania; in passato è stato costruito un centro di primo soccorso a Miname e delle toilette a Sowane, in Senegal. Adesso lavoreremo in Messico e torneremo in Brasile dove tutto è cominciato”.

La forma del mattone, simile ai Lego, semplifica il processo della costruzione.
La forma del mattone, simile a quella dei Lego, semplifica il processo costruttivo

I progetti dell’Associazione Mattone su Mattone sono in parte finanziati da fondazioni bancarie, dalla Regione Piemonte, da Enti pubblici e da donazioni liberali. Ai progetti partecipano anche volontari, membri dell’Associazione, intenzionati a fare esperienza sul campo e a contribuire a diffondere questa particolare tecnica costruttiva.

Chi volesse avere maggiori informazioni può consultare il sito dell’Associazione Mattone su mattone.

Foto | Associazione Mattone su mattone

Mattone su mattone, una storia di architettura eco-compatibile ultima modifica: 2017-11-15T08:00:52+01:00 da Davide Mazzocco
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Mattone su mattone, una storia di architettura eco-compatibile ultima modifica: 2017-11-15T08:00:52+01:00 da Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

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