Derzu Uzala – Insegnamenti di un vecchio Maestro a CinemAmbiente

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Derzu Uzala – Insegnamenti di un vecchio Maestro a CinemAmbiente ultima modifica: 2017-06-18T08:30:27+02:00 da Emanuel Trotto
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Il fatto

Cronaca di due esplorazioni della taiga siberiana (1902-1907) da parte del capitano Vladimir Arseniev. Cronaca dell’amicizia casuale che lega l’esploratore con il vecchio indigeno Dersu Uzala. Da una parte la scienza, dall’altra parte una grande lezione di umiltà e rispetto per l’ordine naturale delle cose…

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Il commento

Fin dalla sua fondazione, una delle principali missioni del Festival CinemAmbiente è quella di coltivare l’amore e il rispetto per la Natura. A partire dai più giovani. Da qui la nascita della sezione EcoKids. Il progetto è rivolto agli studenti di ogni ordine e grado con proiezioni guidate da educatori ed esperti. Nel corso di questi appuntamenti al cinema, al di fuori degli orari tradizionali del Festival, è possibile vedere film “commerciali” con un messaggio ecologico e accessibile a tutti gratuitamente. Ciò è utilissimo per creare una coscienza in tal senso ai più piccoli. La scelta dei film è molto ampia, dall‘animazione all’avventura.

In occasione del ventesimo compleanno di CinemAmbiente, EcoKids ha incluso nel suo programma la lezione cinematografica di un vecchio maestro del cinema, Akira Kurosawa. Il suo Dersu Uzala – Il piccolo uomo delle grandi pianure è un’avventura, umana, naturale, spirituale.

Ma Dersu Uzala nasce da una delusione. Nasce dalla possibilità di fare un cinema diverso, d’autore e per tutti, da parte di Kurosawa. Infatti con altri maestri del cinema giapponese aveva fondato a questo scopo una casa di produzione indipendente, “I Quattro Cavalieri”. Il primo e unico film messo in cantiere dalla Casa fu Dodès’ka-dèn (1970) dello stesso Kurosawa: una serie di storie intrecciate all’interno di una bidonville di Tokyo. Uscito in un periodo economicamente fruttuoso per l’economia giapponese, si rivelerà un flop al botteghino. Non si voleva vedere durante il boom un film sulla povertà. Questo provocò una profonda depressione nell’autore che tentò maldestramente il suicidio. Questo atto fu quasi un segno del destino.

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Infatti la vita di Kurosawa è stata già colpita da un evento altrettanto traumatico. La morte a trent’anni (anch’essa per suicidio) del fratello maggiore Heigo. Egli per il futuro regista era un indiscutibile punto di riferimento: grazie a lui Akira si appassiona al cinema, alla letteratura e alla musica. Che confluiranno tutti nei suoi futuri lavori cinematografici. Il fratello era un autentico maestro di vita, tanto che questi ritornerà (sotto altre forme e nomi) in tutti i film di Akira. In tutti i suoi film c’è sempre questa dualità, da una parte un potenziale maestro, dall’altra un potenziale allievo. Dersu Uzala (1975) non fa eccezione.

Il film è tratto da due diari di viaggio dell’esploratore russo di inizio Novecento Vladimir Arseniev (1872-1930). In essi un ruolo centrale lo ha il rapporto di amicizia che lo lega al cacciatore di pelli d’etnia Hezhen Dersu Uzala. L’uomo, da quando la sua famiglia è stata decimata dalla peste, vive nella taiga commerciando con pelli di zibellino. Nonostante la sua professione Dersu è un uomo profondamente rispettoso della Natura che lo circonda. Per lui tutti sono “uomini” che hanno un ruolo ben preciso nel mondo: dall’acqua, al fuoco, al vento. Fino al più importante di tutti, il Sole: «Lui è uomo molto forte perché senza di lui tutto morirebbe» dice una volta a Arseniev. Fra i due, nasce immediatamente un legame fortissimo.

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Arseniev guarda, ascolta e cerca di capire il mondo come lo descrive in maniera pittoresca Dersu. Hanno la possibilità di cementificare il loro rapporto salvandosi vicendevolmente la vita dalle insidie che l’ambiente ostile della taiga lungo l’Ussuri offre. L’Ussuri è un affluente dell’Amur, fiume che segna il confine sud-orientale fra la Russia e la Cina. Il territorio che lo circonda è prevalentemente pianeggiante con piccole colline e una grande quantità di boschi. In queste regioni l’inverno è molto rigido. Abbastanza da far gelare la superficie dell’acqua. Dall’altra le estati sono calde e umide, con conseguenza l’aumento della portata delle acque, alluvioni connesse. Dai venti fortissimi alle inondazioni, insomma.

In questo habitat Vladimir e Dersu diventano indispensabili l’uno all’altro. Maestro e allievo si scambiano i ruoli più volte. Kurosawa arriva a uno dei vertici della sua riflessione in merito. Essere un maestro significa dare qualcosa che sai ti verrà restituito. Che sia un aiuto materiale o solo semplice gratitudine. Restituendo l’insegnamento si dimostra di aver appreso, di essere cresciuti e maturati. Non si potrebbe mostrare film migliore per insegnare il valore dell’amicizia e l’amore per la Natura. Essa è una tigre che ci segue, nascosta fra le foglie, o il canto di un uccellino in primavera. Prima di ogni altra cosa, però, è un grande libro aperto dal quale tutti possiamo leggere e dal quale possiamo imparare. Basta sapere come lo si legge.

Trailer

Scheda film

  • Titolo originale: Dersu Uzala;
  • Regia e montaggio: Akira Kurosawa;
  • Soggetto e sceneggiatura: Akira Kurosawa, Youri Naguibine dalle memorie di Vladimir Arseniev, “Nel profondo Ussuri” e “Derzu Uzala;
  • Interpreti: Jurij Solomin (Vladimir Arseniev), Maksim Munzuk (Dersu Uzala), Svetlana Danielchenko (moglie di Arseniev), Schmeilk Chokomorov (soldato);
  • Origine: Unione Sovietica, Giappone 1975;
  • Durata: 145′;
  • Temi: CINEMA, RAPPORTO UOMO E NATURA, FORESTE

Derzu Uzala – Insegnamenti di un vecchio Maestro a CinemAmbiente ultima modifica: 2017-06-18T08:30:27+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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