The Rape of the World di Tracy Chapman, restare fermi ci rende complici

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The Rape of the World di Tracy Chapman, restare fermi ci rende complici ultima modifica: 2017-06-10T08:30:24+02:00 da Alberto Pinto
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Tutti noi siamo testimoni dello stupro della Terra”. A cantare questi versi, pesanti come macigni, è la voce calda e meravigliosa di una delle cantautrici più raffinate degli anni ’80 e ’90, Tracy Chapman.

L’artista di “Fast Car”, con la sua musica e le sue parole, ha sempre saputo creare immagini musicali in grado di far riflettere su importanti questioni sociali e, nel caso di “The Rape of the World”, la denuncia è tutta a tema ambientalista.

A remix of Tracy Chapman's 1988 hit single Fast Car has stormed into the top three

Nel bellissimo brano del 1995, contenuto nell’album New Beginning”, titolo che auspica un nuovo inizio, Tracy Chapman canta di una Terra dalle sembianze femminili, madre di tutti noi. Al luogo che ci ha dato la vita, però, è successo qualcosa di orribile. “Il più atroce dei crimini, il più mortale dei peccati, il più grande abuso di tutti i tempi”, qualcosa per cui la cantautrice non esita ad utilizzare un termine molto forte: “uno stupro”.

Nel 1988, qualche anno prima dell’uscita di “The Rape of the World”, il tema degli abusi sessuali nei confronti delle donne era stato trattato al cinema come mai prima d’ora. In “Sotto accusa”, film con Jodie Foster di Jonathan Kaplan, costituisce una novità il riconoscimento di responsabilità non soltanto ai diretti esecutori di quegli atti ripugnanti, ma anche a tutti coloro che, osservando senza denunciare, rimanendo zitti ed omertosi, li hanno in qualche modo incoraggiati, assecondati e legittimati.

Tracy Chapman al Goldman Environmental Prize, dove ha cantato Big Yellow Taxi di Joni Mitchell
Tracy Chapman al Goldman Environmental Prize, dove ha cantato Big Yellow Taxi di Joni Mitchell

Qualcosa del genere accade anche nel testo di Tracy Chapman. “Come possiamo restare indifferenti a guardare lo stupro della Terra? Tutti noi siamo testimoni. Avete visto le miniere e cielo aperto. Le avete sentite le bombe esplose sotto terra. Lo sapete che il sole brucia più di quanto abbia mai fatto”.

Restare indifferenti non esenta dalle responsabilità. “Se ti importa”, dice la canzone, “Ti alzerai per testimoniare”. E già nel 1995, più di vent’anni fa, Tracy Champman dipingeva uno scenario disastroso e con scarse possibilità di salvezza, una Terra straziata da piaghe come il disboscamento, le estrazioni minerarie e l’inquinamento.

Qualcuno pensa di averla resa una regina”, canta l’artista proseguendo il paragone tra la Terra e la donna, “incoronandola di città fatte di cemento e di acciaio. Ma non c’è nessuna gloria e nessun onore”.

Ad una musica avvolgente, persino piacevole ed orecchiabile, Tracy Chapman fa contrastare il dolore di un peso che gli ascoltatori sentono gravare sulle loro spalle. Dove eravamo mentre accadeva? Cosa abbiamo fatto per fermarlo?

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Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Tutti sappiamo. Non fare niente e restare fermi a guardare, ci dicono i versi di Tracy Chapman, ci rende tutti ugualmente complici.

Di seguito il testo e la traduzione di “The Rape of the World”.

The Rape of the World / Lo stupro della Terra

Mother of us all / Madre di tutti noi
Place of our birth / Luogo della nostra nascita
How can we stand aside and watch the rape of the world? / Come possiamo restare indifferenti a guardare lo stupro della Terra?
It’s the beginning of the end / È l’inizio della fine
It’s the most heinous of crimes / È il più atroce dei crimini
It’s the deadliest of sins / È il più mortale dei peccati
The greatest violation of all time / Il più grande abuso di tutti i tempi

Mother of us all / Madre di tutti noi
Place of our birth / luogo della nostra nascita
We all are witness to the rape of the world / Tutti noi siamo testimoni dello stupro della Terra
You’ve seen her stripped mined / Avete visto le miniere a cielo aperto
You’ve heard of bombs exploded underground / Avete sentito le bombe esplodere sotto terra
You know the sun shines hotter than ever before / Sapete che il sole brucia più di quanto abbia mai fatto prima d’ora

Mother of us all / Madre di tutti noi
Place of our birth / Luogo della nostra nascita
We all are witness to the rape of the world / Tutti noi siamo testimoni dello stupro della Terra
Some claim to have crowned her a queen with cities of concrete and steel / Alcuni si vantano di averla resa una regina coronandola con città di cemento e di acciaio
But there is no glory no honor / Ma non c’è nessuna gloria e nessun onore
In what results from the rape of the world / In ciò che deriva dallo stupro della Terra

Mother of us all / Madre di tutti noi
Place of our birth / Luogo della nostra nascita
We all are witness to the rape of the world  / Tutti noi siamo testimoni dello stupro della Terra
She has been clear-cut / È stata disboscata
She has been dumped on / È stata sommersa dai rifiuti
She has been poisoned and beatem up / È stata avvelenata e devastata
And we have been witness to the rape of the world / E non siamo stati testimoni del suo stupro

Mother of us all / Madre di tutti noi
Place of our birth / Luogo della nostra nascita
How can we stand aside and watch the rape of the world / Come possiamo restare indifferenti a guardare lo stupro della Terra?
If you look you’ll see it with your own eyes / Se guardi lo vedrai con I tuoi stessi occhi
If you listen you will hear her cries / Se ascolti, sentirai il suo pianto
If you care you will stand and testify / Se ti importa, ti alzerai e testimonierai
And stop the rape of the world / e fermerai lo stupro della Terra
Stop the rape of the world / Fermerai lo stupro della Terra

Mother of us all / Madre di tutti noi

 

The Rape of the World di Tracy Chapman, restare fermi ci rende complici ultima modifica: 2017-06-10T08:30:24+02:00 da Alberto Pinto
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Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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