CinemAmbiente 20: i vincitori

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CinemAmbiente 20: i vincitori ultima modifica: 2017-06-05T21:00:16+02:00 da Redazione eHabitat.it
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Il Festival CinemAmbiente si è concluso questa sera 5 giugno con la cerimonia di premiazione e la proiezione del film La Vallée des loups di Jean-Michel Bertrand, mentre, in attesa dei dati definitivi relativi all’affluenza di pubblico, si profila un notevole successo della 20a edizione della manifestazione.

Pur in assenza dei consueti eventi di piazza delle edizioni passate, si è registrato un significativo aumento del pubblico che ha seguito le proiezioni e gli eventi del Festival, affollando costantemente le sale.

Gli spettatori della 20a edizione hanno inoltre dimostrato, con una partecipazione continuativa e attiva, grande interesse verso la nuova formula del Festival, volta ad ampliare le proposte cinematografiche con approfondimenti e dibattiti su temi ambientali oggi di cruciale importanza per l’intera società civile.

I vincitori del 20° Festival CinemAmbiente

Premio Asja.energy al miglior documentario internazionale assegnato dalla giuria composta da Gustavo M. Ballesté, Ferdinando Boero, Serenella Iovino, Melissa Leong, Matteo Righetto a: Plastic China di Jiu-liang Wang (Cina 2016, 82’)

Con la seguente motivazione: Che cos’hanno in comune le discariche, la vita degli oceani e i corpi degli esseri umani vulnerabili? Molto spesso, la plastica. La geografia della plastica è una geografia corporea di diseguaglianze, di paesaggi periferici marginali e di persone marginali. Raccontare queste storie invisibili è un atto di resistenza fisico e politico.

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Plastic China ha vinto il premio assegnato al miglior Documentario Internazionale

Premio Smat al miglior documentario One Hour assegnato dalla giuria composta da Paolo Legato, Georges Pessis, Daniel Tarozzi a: Océans, le Mystère plastique di Vincent Perazio (Francia 2016, 53’)

Con la seguente motivazione: Tutti sappiamo che il sesto continente è un continente di rifiuti plastici nel mezzo dell’Oceano Pacifico, con estensioni nel Nord e nel Sud dell’Oceano Atlantico. Questo film, però, mette in luce i pericoli nascosti delle microparticelle di plastica degradata, che sono ancor più pericolose perché contenute in tutto ciò che assorbiamo. Un approccio scientifico e facilmente comprensibile a un problema apparentemente irrisolvibile. Per il momento?

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Premio Smat al miglior documentario One Hour assegnato a Océans, le mystère plastique

La giuria attribuisce inoltre una menzione speciale The Last Pig di Allison Argo (USA 2016, 54’)

Con la seguente motivazione: Il punto di vista semplice e diretto di una filmaker che segue la vita quotidiana di una fattoria e il rapporto tra il fattore e i suoi maiali. Il film gioca, naturalmente, sulle emozioni dello spettatore quando il fattore smette di allevare gli animali. Nondimeno, il mediometraggio merita questa menzione speciale.

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Menzione speciale One Hour a The Last Pig

Premio CiAl al miglior documentario italiano assegnato dalla giuria composta da Vanda Bonardo, Luca Pastore, Mario Sunseri a: Dusk Chorus – Based on Fragments of Extinction di Nika Šaravanja, Alessandro d’Emilia (Italia 2016, 68’)

Con la seguente motivazione: L’importanza di un tema vitale raccontato in modo originale che permette allo spettatore un’esperienza nuova anche dal punto di vista cinematografico. Il film dimostra quanto il cinema vissuto in sala può ancora avere una forza nella trasmissione di contenuti ed emozioni.

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Premio CiAl al miglior documentario italiano assegnato a Dusk Chorus

Premio del pubblico Iren – Main sponsor di CinemAmbiente Frágil Equilibrio di Guillermo García López (Spagna 2016, 81’)

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Premio del pubblico Iren assegnato a Frágil Equilibrio

Menzione Ambiente e società offerta da Cooperativa Arcobaleno Plastic China di Jiu-liang Wang (Cina 2016, 82’)

Con la seguente motivazione: Film che rappresenta una verità cruda di profonda miseria legata a uno dei temi più urgenti per il pianeta e da noi ben conosciuto, il recupero ed il riciclo dei rifiuti. Forte è il tema e come viene trattato, cogliendone i risvolti ambientali, sociali, politici ed umani. Colpisce vedere come in una realtà senza prospettive di futuro per nessuno dei protagonisti si strutturino differenze in base a pochi soldi guadagnati in più o in meno. Colpisce ancora di più vedere come i bambini invece sognino gli stessi sogni e che questi siano nonostante tutto pieni di speranza.

Menzione speciale Legambiente a: Con i piedi per terra di Andrea Pierdicca (Italia 2016, 86’)

Con la seguente motivazione: Con i piedi per terra è un bell’affresco del nuovo-antico mondo contadino italiano, spesso fatto di bizzarri visionari che stanno riscoprendo e valorizzando il suolo come bene comune. Un patrimonio per troppo tempo violentato dalla cementificazione e da un’agricoltura senza scrupoli. Ed ecco che grazie a una nuova generazione di agri-cultori l’Italia riscopre il suo pizzo di colture e culture da preservare e valorizzare. In contrapposizione alle monoculture che impoveriscono terra e sapere, gusto e vita. Un lavoro nuovo, fatto di antichi saperi e sperimentazioni inedite che il documentario fotografa in modo nitido.

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Menzione speciale Legambiente a Con i piedi per terra di Andrea Pierdicca

Turin University Student Award assegnato dagli studenti del corso di Economia dell’ambiente, della Cultura e del Territorio dell’Università di Torino (EACT) a: Source International di Advocate Creative (USA 2016, 6’)

Con la seguente motivazione: La giuria ha voluto premiare questo cortometraggio poiché ha saputo mettere in risalto la differenza tra un mondo sommerso da informazioni, spesso frutto di interessi di parte, e il silenzio assordante nelle comunità ai margini della globalizzazione, dove però, attraverso la collaborazione e la solidarietà, si possono affrontare anche le grandi multinazionali che perseguono un modello di business non sostenibile. Risalta inoltre il ruolo centrale dell’accessibilità alla scienza, unica leva contro le violazioni dei diritti umani e faro di speranza nell’affrontare e risolvere i problemi ambientali. Si pone quindi come un messaggio di speranza nei confronti di tutte quelle realtà che stanno ancora lottando per veder riconosciuti i propri diritti, persone e società diverse, che soffrono spesso lo stesso problema: la preminenza dell’interesse economico sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.

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