The Burning Issue: le bioenergie sono davvero sostenibili?

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The Burning Issue: le bioenergie sono davvero sostenibili? ultima modifica: 2017-06-01T13:30:50+02:00 da Evelyn Baleani
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Rinnovabili, pulite e sostenibili, perché ottenute da materie naturali: era questa l’idea diffusa sulle biomasse come fonti di energia. La realtà si è però dimostrata ben diversa: la produzione di bioenergie è spesso divenuta sinonimo di distruzione di foreste, di accaparramento selvaggio di terre e di un’interminabile sequenza di sussidi che hanno compromesso profondamente la sostenibilità del settore.

A farsi portavoce degli abusi e dei paradossi legati alle bioenergie è il documentario The Burning Issue – When Bionergy goes bad, realizzato dal giornalista, videomaker e attivista Luca Bonaccorsi, in collaborazione con il giornalista Alessandro De Pascale. Il film, co-prodotto da Birdlife International e da Transport & Environment, parteciperà alla 20a edizione del Festival CinemAmbiente, in programma fino al 5 giugno 2017 a Torino, nella sezione “Concorso Documentari Italiani“.

The Burning Issue
Il regista Luca Bonaccorsi

Al centro dell’inchiesta, quattro Paesi: Russia, Italia, Germania, Romania. A Vyborg, in Russia, il documentario mostra la più grande produzione di pellet a livello mondiale, indirizzando allo spettatore un inquietante interrogativo: il materiale deriva davvero da scarti di legno, come sostengono le autorità locali?

Un quesito che si ripropone in Sardegna: come sono effettivamente realizzati questi materiali destinati a produrre energia?

L’elenco dei lati oscuri non si ferma qui. Il documentario rivela come, attraverso i sussidi concessi dai governi nazionali in base alle politiche europee, diversi agricoltori romeni e italiani abbiano modificato la loro produzione da finalità alimentari a finalità energetiche. Una trasformazione in corso anche in Germania, dove molti terreni precedentemente destinati agli alimenti e alle aree naturali sono sempre più utilizzati per produrre piante per il biogas.

L’impatto che ne deriva è devastante per l’intero habitat, come denunciato da Patrizia Rossi, responsabile agricoltura della Lipu, intervistata nell’inchiesta. Negli ambienti agricoli, in particolar modo nelle pianure intensive dell’Italia settentrionale, lo spazio per la natura risulta sempre più limitato. Ne deriva un dimezzamento degli uccelli selvatici caratteristici delle aree agricole.

L’allodola, per esempio“, denuncia Patrizia Rossi, “è ormai un ricordo degli agricoltori di una certa età e avvistarla è sempre più raro”.

The Burning Issue

Secondo Sini Eräjää, responsabile delle Politiche sulle bioenergie dell’Unione europea di BirdLife Europa, il documentario The Burning Issue mette in luce per l’ennesima volta “concrete evidenze che le politiche dell’Unione europea sulle bioenergie rinnovabili hanno fallito“. Come dichiarato da Eräjää, è necessario “limitare l’uso delle bioenergie e l’Unione europea non può continuare a incentivare l’utilizzo di alberi interi o delle coltivazioni per l’alimentazione a fini di produzione di energia“.

Dalla Russia all’Italia, dalla Germania alla Romania, a fare da protagonisti, in definitiva, sono irregolarità, corruzione, incompetenza, paradossi e deformazioni. Una distorsione profonda che ha tramutato una potenziale soluzione in un problema, aprendo la strada a una “bioenergia insostenibile”.

Per il pubblico del Festival CinemAmbiente 2017, The Burning Issue sarà in proiezione nella serata di domenica 4 Giugno, alle ore 20:00, presso la Sala 3 del Cinema Massimo. Al termine della visione, è previsto un incontro con il giornalista Alessandro De Pascale e Silvana Dalmazzone, Docente di Economia Ambientale (Università di Torino).

The Burning Issue: le bioenergie sono davvero sostenibili? ultima modifica: 2017-06-01T13:30:50+02:00 da Evelyn Baleani
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Web Content Editor freelance e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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