Thank you for the Rain – Kisilu il padre contadino contro il riscaldamento globale

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Thank you for the Rain – Kisilu il padre contadino contro il riscaldamento globale ultima modifica: 2017-05-29T08:00:42+02:00 da Emanuel Trotto
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«Ben detto…ma dobbiamo coltivare il nostro orto». Con questa affermazione da Voltaire si potrebbe riassumere il messaggio che un film come Thank you for the Rain può trasmettere. Si tratta della pacifica conclusione dopo le urla, l’impegno. Dopo aver raggiunto la vetta, guardarsi attorno e vedere il deserto. A esso segue delusione, disgusto, desolazione. E la decisione che, l’unico modo per cambiare davvero, è incominciare da dove si è venuti.

Thank You for the Rain - Kisilu

Semplicistico quanto si vuole ma, il più delle volte bisogna fare così. Nascondersi dietro un dito è inutile, nemmeno credere ciecamente ai piccoli e grandi chiacchiericci lo è. E che fare, allora? Prendere un angolo di terra e cominciare a zappare. Che ci voglia un giorno, un mese, un anno, non importa affatto, l’importante è cominciare a farlo.

In questo si può riassumere, in poche parole, la parabola di Kisilu Musya, contadino keniota e co-regista (assieme a Julia Dahr), di Thank you for the Rain. Questa storia parteciperà alla ventesima edizione del Festival CinemAmbiente nella sezione Concorso Documentari Internazionali. La storia di un uomo che, da bambino si doveva nascondere fuori di casa per dormire. Il padre aveva l’abitudine di bere, e quando succedeva picchiava senza motivo lui e i suoi fratelli. Per questo, una volta divenuto adulto, Kisilu decide di andarsene. Se ne va per nove anni, e decide di ritornare nel proprio Paese natio e mettere su famiglia. Il suo obiettivo è di essere un genitore migliore del suo.

Questo è quello che racconta davanti alla macchina da presa che Julia gli ha dato in mano. Davanti a essa si confessa, raccontando la sua storia da queste premesse. E da esse si muove questo novello Candido / Giobbe quando sente abbattersi su di sé gli effetti del riscaldamento globale. Una siccità senza fine, seguita da una stagione delle piogge torrenziali. Abbastanza da creare trombe d’aria che scoperchiano la sua casa di mattoni e lamiera.

L’UNHCR (si evince dal press-book del film) ha previsto che il riscaldamento globale provocherà un aumento della povertà nelle campagne. Con la conseguenza che molti agricoltori come Kisilu saranno costretti a lasciare le loro abitazioni a causa dei disastri naturali. Il rapporto compilato mostra che più di 19 milioni di persone di 100 paesi sono state costrette ad andarsene.

Thank You for the Rain_05

Kisilu è fra le vittime che il riscaldamento lo ha provato sulla sua pelle. Ha provato a cercare un lavoro in città per poter dare la possibilità ai suoi figli di andare a scuola. Se non pagano la retta, non possono stare in classe. Per potersi spostare più agevolmente vorrebbe prendere una motocicletta. Ma la banca gli nega il prestito. Giunge alla conclusione che, per poter essere un genitore migliore per i suoi figli, deve essere un buon genitore anche per la sua Terra. Perciò si dedica e fa proselitismi riguardo la agrosilvicoltura.

Si tratta di un sistema di produzione che è volto a migliorare la produttività del terreno. Non solo, ma contribuisce a garantire una protezione del suolo e con effetti sul microclima. Il tutto combinando tecnologie del settore agricolo e forestale. Quella che pratica Kisilu ha dimostrato avere il potenziale di cambiare la vita degli agricoltori. La vendita degli alberi a crescita rapida fornisce legna per ardere e costruire. Gli alberi, con le loro radici, stabilizzano il suolo, e le foglie riducono l’evaporazione. Così facendo riducono l’aria fredda, alzano la temperatura e le probabilità di pioggia.

Medlemmer av drivhuset Kwoola Mathina Group, et lokalsamfunnsinitiativ for å lære seg klimatilpasningsmetoder, med en klar melding.

Di certo è stato un lavoro estremamente difficile da far accettare alla comunità. E l’essere un buon “genitore” per la Terra ha rischiato di renderlo un pessimo padre, in quanto assente alla vita della sua famiglia. Ma i risultati di tanti sforzi, alla fine, sono arrivati.

Si legge ancora sul press-book del film: «La comunità locale di Kisilu ha cominciato a formare gruppi bancari che li aiuta a risparmiare soldi da utilizzare quando i raccolti falliscono e le piogge tardano. (…) Kisilu continua a creare comunità climatiche resilienti con seminari e discussioni sull’adattamento di pratiche agricole al cambiamento climatico.»

Prima di questo ci sono stati i viaggi all’estero, in Europa e la grande delusione di Kisilu. L’arrivare alla vetta, e portare i suoi argomenti alla Conferenza del Clima di Parigi, è stata una sconfitta morale. Non c’è stato il riscontro, da parte dei potenti, di quello che conta davvero. Per questo, ha deciso di ritornare in Patria. Ancora una volta un viaggio per capire, per crescere ed essere migliore di quello che si è. L’unico modo per aiutare è quello di prendere una zappa. Farla impugnare a tanti altri. E cominciare a zappare. 

Thank you for the Rain – Kisilu il padre contadino contro il riscaldamento globale ultima modifica: 2017-05-29T08:00:42+02:00 da Emanuel Trotto
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Thank you for the Rain – Kisilu il padre contadino contro il riscaldamento globale ultima modifica: 2017-05-29T08:00:42+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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