Il glifosato non è solo dannoso per l’ambiente. Ispra ci aiuta a far chiarezza

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Il glifosato non è solo dannoso per l’ambiente. Ispra ci aiuta a far chiarezza ultima modifica: 2017-03-27T08:00:40+02:00 da Roberta Lazzarini
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Urge ancora chiarezza sul glifosato,  uno degli erbicidi più diffusi in ambito agricolo ma utilizzato anche per la cura dei giardini, degli spazi verdi e vicino alle ferrovie per tenere puliti i binari.

glifosato
erbe infestanti lungo i binari ferroviari

Lo facciamo con Pietro Paris di ISPRA che coordina i rapporti dell’Istituto sui pesticidi nelle acque, ed è membro del RAC , il comitato valutazione del Rischio che si occupa del rischio ambientale delle sostanze chimiche e conduce analisi e studi sulle possibili conseguenze delle sostanze pericolose sull’ambiente.

Dopo l’intervista che ci ha rilasciato relativamente al rapporto sullo stato delle acque del Po , che inquadrava la contaminazione da pesticidi, l’argomento necessita di un particolare approfondimento volto a conoscere meglio questa sostanza.

Ad oggi – spiega Paris – questo diserbante risulta essere quello più utilizzato a livello mondiale e solo in Italia ogni anno se ne vendono circa 6.000 tonnellate all’anno. L’ECHA, Agenzia Europea per le sostanze chimiche, nei giorni scorsi ha rivalutato la classificazione della sostanza, escludendo la cancerogenicità (che era stata riconosciuta dalla Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro IARC  dell’Organizzazione Mondiale Sanità OMS), ma confermando la pericolosità per l’ambiente: la sostanza è tossica per l’ambiente acquatico con effetti di tipo cronico ovvero anche nel lungo termine“.

Per questo Paris vuole fare chiarezza su questo argomento affinché la conoscenza si diffonda il più possibile tra i cittadini al fine di far prendere consapevolezza e quindi contribuire ad attuare comportamenti più responsabili.

Per chi non lo sa, il glifosato è talmente potente che una volta assorbito dalla pianta attraverso le foglie, ne raggiunge tutte le sue parti fino alla radice. Devitalizza quindi la pianta, ne impedisce il nutrimento e quindi la fa morire uccidendone tutti gli organismi. Solo questo è sufficiente per farci capire quanto dannosa sia questa sostanza per tutte le specie viventi, uomo compreso.

Il suo uso – continua Paris – è aumentato rapidamente anche in seguito allo sviluppo di coltivazioni geneticamente modificate resistenti alla sostanza. Oltre l’uso agricolo, particolare preoccupazione, desta il suo utilizzo nelle banchine stradali e nelle scarpate ferroviarie, dove spesso viene usato in sostituzione ai tagliaerba. Il pesticida in questo caso è particolarmente pericoloso perché con le piogge, le canalette costituiscono una via di drenaggio preferenziale per la diffusione dell’inquinamento”.

La diffusa contaminazione riscontrata nelle acque in Italia e all’estero (che potrà solo essere confermata da un monitoraggio più efficace ed esteso a tutte le Regioni) rende estremamente critico l’uso della sostanza ed evidenzia effetti non previsti correttamente in sede di autorizzazione.

maggiore attenzione all'ambiente e maggiore attenzione alla provenienza di ciò che mangiamo
È necessario prestare maggiore attenzione all’ambiente e maggiore attenzione alla provenienza di ciò che mangiamo

Per Paris, “In base alla normativa vigente, non dovrebbe essere consentito l’uso di un pesticida che contamina le acque superficiali e sotterranee sopra i limiti di legge (0,1 µg/L)”.

La sua preoccupazione viene così espressa: “Credo che attualmente non si tenga adeguatamente conto delle problematiche ambientali dei pesticidi, con l’attenzione quasi esclusivamente concentrata (comprensibilmente) sui quelli sanitari“.

Nel nostro Paese questa sostanza, che viene impiegata in tutte le Regioni, ha un utilizzo monitorato solo in Lombardia e Toscana. Il Veneto e l’ Emilia Romagna si stanno organizzando per un piano di monitoraggio.

Paris ci fornisce qualche dato: “Nel 2014 il glifosato è stato trovato nel 39,7% dei 302 punti di monitoraggio delle acque superficiali in cui è stato cercato, in 76 casi (25,2%) è responsabile del superamento degli standard di qualità ambientali. Nelle acque sotterranee, invece, è risultato presente nel 4,3% dei 185 punti controllati, in 2 casi (1,1%) con valori superiori ai limiti di legge“.

Pietro Paris responsabile del Dip. Nucleare, Rischio Tecnologico e industriale Settore Sostanze Pericolose ISPRA
Pietro Paris responsabile del Dip. Nucleare, Rischio Tecnologico e industriale Settore Sostanze Pericolose ISPRA

Infine, Paris segnala anche la contaminazione dovuta all’AMPA (acido aminometilfosfonico), un metabolita che si forma nell’ambiente per degradazione del glifosato, che è presente nel 70,9% dei 289 punti di monitoraggio delle acque superficiali, in 151 casi (52,2%) con valori superiori ai limiti. Nelle acque sotterranee è presente nel 4% dei 177 punti di monitoraggio, in 4 casi (2,3%) con valori superiori ai limiti di legge.

Quello che vorrei evidenziare –conclude Paris–  è il fatto che la non cancerogenicità stabilita dall’ECHA non risolve il problema della contaminazione ambientale diffusa derivante dall’uso della sostanza. L’aspetto ambientale è, purtroppo, un po’ negletto. Non voglio certo sminuire l’importanza della decisione ECHA. Vorrei trasmettere il senso che la difesa dell’uomo passa attraverso la difesa dell’ambiente, e l’uso di una sostanza tossica mina le basi stesse della nostra sopravvivenza. Lo fa in modo meno diretto, ma comunque efficace”.

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Nata e vissuta a Venezia, vive a Ferrara dove ha fondato, con un gruppo di amici, Officina Dinamica, una associazione di promozione sociale che organizza percorsi culturali e di sensibilizzazione a sfondo ambientale. Storica di formazione, per molti anni si è occupata di ricerca d’archivio e catalogazione. In azienda ha competenza più che ventennale nella comunicazione ambientale, nella formazione e organizzazione di eventi. Sviluppa progetti ed eventi di sensibilizzazione e divulgazione ambientale. Crede nell'importanza della conoscenza, nella condivisione di esperienze. Dipinge, scrive e si aggiorna su tematiche a valenza ambientale e sociale. Ama passeggiare nei boschi.

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