Inquinamento luminoso: i rischi per ambiente e salute

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Inquinamento luminoso: i rischi per ambiente e salute ultima modifica: 2017-01-24T13:30:04+01:00 da GreenElle
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Chissà se oggi Dante avrebbe concluso con “E quindi uscimmo a riveder le stelle” la sua celebre Divina Commedia. Negli ultimi decenni l’eccesso di illuminazione artificiale ha, infatti, coperto i cieli di una cortina di luce con potenziali rischi per il nostro organismo.

L’inquinamento luminoso si aggiunge ai numerosi modi con cui l’uomo rischia di alterare la bellezza del nostro ambiente. Si rischia, così, di non poter più scrutare le stelle e di alterare i normali ritmi biologici del nostro corpo.

Inquinamento luminoso: definizione

inquinamento luminoso
Inquinamento luminoso: i normali livelli di luce nell’ambiente sono alterati anche di centinaia di volte

Questa forma di inquinamento è caratterizzata da una notevole alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente. Si verifica a causa dell’eccesso di luce artificiale, spesso dispersa verso l’alto, presente nelle nostre città.

Inquinamento luminoso: mappa

Attualmente la maggior parte dell’umanità (80% della popolazione mondiale e il 99% di quella statunitense ed europea) vive sotto un cielo inquinato. Questi dati, forniti dall’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso evidenziano l’aumento di questa forma di inquinamento in pochi decenni.

Spicca il record negativo dell’Italia, al primo posto come Paese sviluppato con il territorio più inquinato al mondo. In pratica, nella nostra penisola sono ormai quasi inesistenti zone incontaminate da questa forma di inquinamento. Dall’alto, quindi, il nostro Bel paese appare illuminato a giorno anche di notte.

Inquinamento luminoso: cause e conseguenze

inquinamento luminoso
Inquinamento luminoso: l’Italia detiene un primato negativo a livello mondiale

L’aumento esponenziale di questo nuovo tipo di inquinamento è dovuto all’uso gradualmente più diffuso di luci a led. Presenti nei dispositivi tecnologici che usiamo quotidianamente, esse stanno diventando sempre più adoperate nell’illuminazione pubblica.

Le luci di questo tipo, a lunghezza d’onda breve (di colore blu), si rivelano potenzialmente più inquinanti di quelle ad onde lunghe (di colore rosso), più costose e meno efficienti.

Sono facilmente comprensibili gli effetti ambientali negativi, legati soprattutto all’attuale difficoltà di scrutare il cielo alla ricerca di stelle. Oltre a negarci l’emozione offerta dalla Natura, la cortina di luce quasi perenne sembra associata a potenziali rischi per la salute.

Sebbene i più recenti studi non abbiano ancora fornito una conferma scientifica sull’uomo, è ormai piuttosto acclarata l’influenza dell’esposizione prolungata a luci artificiali sul nostro orologio interno.

Le onde brevi di colore blu, presenti anche di notte, rischiano di inibire la produzione di melatonina. Quest’ormone è fondamentale per il nostro sistema endocrino, per la riproduzione e per il sistema immunitario.

Si ipotizza che la luce artificiale di notte possa esporre maggiormente al rischio di incidenza di certi tipi di tumore, come quello al seno e alla prostata. Le evidenze attualmente disponibili sull’uomo indicano come le luci forti di sera siano in grado di modificare i nostri livelli ormonali.

Occorrerebbe allora ripensare al sistema di illuminazione pubblica. Se è vero che le luci a led meno inquinanti consumano e costano di più, si tratta di regolare l’illuminazione. Accendere e spegnere, quindi, in base alle necessità ed evitare forme di dispersione sembra la strategia più adatta per contrastare i rischi per l’ambiente e per la nostra salute.

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Vive a Roma ma mantiene saldo il legame con il suo sud. Appassionata di scrittura sul web, si interessa a tutto ciò che ruota intorno al mondo 'verde': dall'alimentazione cruelty-free alla mobilità sostenibile, dalla cosmetica ai rimedi naturali, il tutto nell'ottica del benessere per l'uomo e l'ambiente.

2 Commenti

  1. L’ Inquinamento luminoso: Purtroppo esso è diventato una costante in buona parte dei paesi industrializzati, e l’Italia come evidenziato in questo articolo della rivista on-line ” e-habitat” purtroppo è in testa alla classifica dei paesi con il maggior inquinamento luminoso, anche se per fortuna vi sono ancora delle zone che offrono la possibilità di osservare alla sera un cielo discretamente sgombro da luci artificiali, è il caso di diverse vallate alpine, che però riducono lo spazio circostante scrutabile a causa delle vette circostanti, ma nelle zone agricole tra il Vercellese, la Lomellina ove insistono vaste coltivazioni di riso con estesissime risaie e (per fortuna) pochissime abitazioni e piccoli paesini sperduti nella vastità ,ebbene lì il cielo alla sera appare scuro ed ancora poco luminoso e dipinto da miliardi di stelle. In ogni caso se li nel Vercellese e nella Lomellina ed in altre remoti luoghi d’Italia il cielo ben si presta alle osservazioni, purtroppo come già detto, altrove (specie nelle grandi metropoli del Nord), l’inquinamento luminoso, proprio a seguito dell’utilizzo dei nuovi lampioni con fari led a luce bianca, caratterizzati da alta resa luminosa, creano si Città illuminate a giorno, ma purtroppo tutta questa luce, crea un effetto speculare nel cielo che nelle metropoli non appare più scuro ma più o meno luminoso (una sorta di effetto nebbia che rende il cielo lattiginoso, con tutto ciò che ne consegue. Tutto questo influisce (e non poco) anche sui ritmi circadiani che regolano l’orologio biologico delle persone, con tutta una serie di problematiche, ma non solo, questa luce eccessiva (sparata per tutta la notte) crea sicuramente anche effetti negativi agli animali, ai volatili ed a tutto l’insieme; perchè un conto è illuminare delle Vie, Piazze,Strade, mantendendo una soglia di illuminazione decente , in armonia con il contesto urbano e l’ambiente circostante un conto invece è illuminare completamente a giorno con miliardi di lumen quartieri o vie (talvolta pure periferici) senza giustificato motivo e con sperpero di denaro pubblico. Tra l’altro se non erro c’erano e sicuramente ci sono ancora delle leggi che regolamentano e limitano l’illuminazioni delle Città e dei paesi in particolare nelle zone vicino agli osservatori astronomici, ma sembra che tale norma spesso sia disattesa, tanto le salate bollette della luce dei comuni poi le paghiamo noi. Invece perquanto attiene le pubbliche illuminazioni spesso anche paesi piccoli illuminano a giorno, invece ad esempio nel Sud della Francia tantissimi Paesi e Borgate alla sera spesso hano solo qualche vecchio e sparuto lampione ad inizio paese ed alla fine del paese! da noi forse sarebbe il caso invece di limitare o meglio regolamentare un po l’illuminazione articiale perchè forse cosi ne gioverebbero tutti, lavoratori, pensionati e quanti altri. Un saluto da Roberto DIBERTI

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