Politiche di convivenza con il Semiarido. Il caso della Bioagua Familiar

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Politiche di convivenza con il Semiarido. Il caso della Bioagua Familiar ultima modifica: 2017-01-19T13:30:13+01:00 da Marco Ciot
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Il Semiarido brasiliano è un ecosistema comprendente i seguenti stati del Nordest del Brasile: Maranhão, Piauì, Cearà, Rio Grande do Norte, Paraìba, Pernambuco, Alagoas, Sergipe e Bahia.

Storicamente questa regione è soggetta ad una piovosità ciclica compresa tra i 200mm e gli 800mm annui, distribuita fra gennaio e aprile. Da cinque anni si sta registrando un periodo di secca estrema, durante il quale le piogge sono drasticamente diminuite creando enormi problemi alla popolazione.

Per cercare di migliorarne le condizioni di vita, sono stati implementati negli ultimi anni diversi progetti, sia governativi che locali. Uno dei più famosi è il programma P1MC (Programma 1 Milione di Cisterne) con l’obiettivo di costruire cisterne dalla capienza di 16000 litri nelle zone rurali, garantendo una riserva d’acqua pulita per circa 5 milioni di persone.

Il progetto che illustrerò di seguito è molto più circoscritto, ma altrettanto importante in quanto a risultati e impatti.

Si tratta dell’installazione di sistemi di Bioagua Familiar: sistema semplice ed economico per riciclare le acque grigie delle case.

Fase operativa di raccolta pietre per il filtro
Fase operativa di raccolta pietre per il filtro

L’acqua passa inizialmente attraverso una cassa che raccoglie il grasso e le sostanze di scarto più ingombranti. Prosegue il suo percorso verso il vero e proprio biofiltro: un silo di cemento profondo un metro con un diametro di un metro e mezzo. Il filtro è composto dai seguenti strati (dal basso verso l’alto): 20cm di grosse pietre, 10cm di pietre più piccole, 10cm di sabbia, 50cm di segatura e in ultimo, lo strato superficiale è composto da 10cm di humus. In questo ultimo strato è abitato da particolari vermi che si nutrono di sostanze organiche. L’acqua arriva al filtro mediante un sistema goccia a goccia, formato da 4 tubi forati ogni 10cm e distesi sopra il filtro.

L’acqua viene filtrata passando di strato in strato per poi essere raccolta in un altro silo delle stesse dimensioni del primo, ma posto più in basso. Giunta qui, l’acqua filtrata viene pompata da un motore e utilizzata per l’irrigazione delle coltivazioni domestiche.

La costruzione di questi sistemi è sostenibile: gran parte dei componenti del filtro vengono raccolti dallo stesso terreno di installazione (pietre, sabbia, sassi). Quello che non si trova direttamente, viene recuperato da attività locali, come succede per la segatura.

Ho partecipato direttamente alla costruzione delle prime installazioni di Bioagua nel municipio di Quiterianopolis – CE. Qui il progetto è iniziato grazie all’Istituto Bem Viver (IBV) con il sostegno della Caritas Diocesana di Crateùs – CDC.

In queste prime installazioni hanno collaborato attivamente molti componenti delle famiglie coinvolte.

La giornata iniziava presto, verso le 6 di mattina. Alle 7 si stava già lavorando sotto il sole rovente. Le uniche interruzioni avvenivano per una sostanziosa merenda e per il pranzo, entrambi fatti con i pochi prodotti dell’orto o provenienti dai campi limitrofi. La costruzione del filtro impegnava un giorno intero, perché oltre ai vari strati c’erano le coperture del filtro del motore da costruire.

Le altre componenti (silos e tubature) erano già state installate.

Tutto questo accadeva verso dicembre-gennaio e recentemente ho avuto modo di tornare in alcune delle case dove avevamo lavorato.

Il mutamento è incredibile, rivoluzionario! Dalle lande quasi desolate ed estremamente secche che mi si erano presentate dinnanzi qualche mese prima, adesso l’occhio si perde nel verde lussureggiante.

Costruzione del sistema di Bioagua Familiar
Costruzione del sistema di Bioagua Familiar

Questo sta accadendo in una regione dove non piove da mesi, utilizzando solo l’acqua di riciclo provenente a sua volta dalla cisterna e immagazzinata dalle ultime piogge dei mesi precedenti.

Proprio in questi giorni l’IBV ha vinto un altro bando, questa volta molto più strutturato e completo del primo, che permetterà la costruzione di altri 35 sistemi di Bioagua Familiar.

Buon lavoro!

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Di Pordenone, ha studiato Scienze Politiche a Trieste e Sviluppo Ambiente e Cooperazione a Torino, conseguendo la laurea magistrale con una tesi dal titolo: "Consumare carne. Problematiche ambientali, sociali e di salute". Grazie a questo lavoro ha vinto il Primo Premio Ecologia Laura Conti - ICU 2015 e una Menzione Speciale della Fondazione Lanza di Padova. Dopo la laurea specialistica, si è dedicato ad alcune esperienze di volontariato che lo hanno portato a viaggiare per l’Italia e per il mondo. Si trova a lavorare a strettissimo contatto con realtà che lottano ogni giorno per il diritto all'acqua, sia per cause politiche che ambientali. Ora è attivo a Crateùs, nel mezzo del Sertao brasiliano, con un progetto del servizio civile internazionale.

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