‘Ha perso la città’, Niccolò Fabi canta il sogno mancato della metropoli

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‘Ha perso la città’, Niccolò Fabi canta il sogno mancato della metropoli ultima modifica: 2016-03-25T08:00:04+01:00 da Alberto Pinto
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È uno dei poeti della musica italiana, musicista e cantautore raffinato che con i suoi testi e le sue note non manca mai di emozionarci e di offrirci interessanti spunti di riflessione.

Niccolò Fabi conferma ancora una volta il suo straordinario talento e la sua capacità di leggere il nostro tempo, interpretandolo in musica con l’eleganza che lo contraddistingue. Dal 18 marzo è in radio “Ha perso la città”, il bellissimo singolo estratto dall’album “Una somma di piccole cose”, in uscita ad aprile.

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Un “disegno” da ascoltare nel suo complesso, in cui il tema dell’ambiente e della natura è una costante ripresa più volte: dal paesaggio naturale in copertina a brani come “Filosofia agricola” e, appunto, “Ha perso la città”.

Fabi canta di un sogno mancato, l’opportunità sprecata di una vita in armonia con gli altri e con la natura, di una comunità ideale fatta di solidarietà e aggregazione, che non necessariamente significa omologazione. Le nostre città sono, invece, templi della frenesia e dell’individualità, scandite dal consumismo e dalla meccanicità dei ritmi di vita.

La qualità della vita ne ha fatto le spese, e spesso la felicità si cerca nelle cose sbagliate e sofisticate. Un paesaggio antropico, fatto di cemento e di luci elettriche, di automobili e di catene di negozi che condannano i mestieri più umili e antichi, è il luogo in cui l’autenticità della natura e dell’uomo vengono meno.
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A vincere sono “le montagne di immondizia, gli orizzonti verticali, le giornate a targhe alterne, le polveri sottili”, a sottolineare il disinteresse della società nel lottare per un mondo migliore e per il suo stesso benessere. A perdere siamo noi, cittadini che ogni giorno rinunciamo per volontà o per pigrizia all’opportunità di una vita diversa, più umana e responsabile.

Con questo brano, così bello ed incisivo, l’artista romano torna ad occuparsi di tematiche ambientali, dopo il progetto “Musica Sostenibile”, lo spettacolo teatrale in musica sulla catastrofe della Val di Stava scritto a quattro mani con il geologo Mario Tozzi.

Ad accompagnare l’uscita del pezzo, è l’altrettanto affascinante videoclip di “Ha perso la città”. In un caleidoscopio di immagini metropolitane, tra cantieri e autostrade affollate, l’artista riesce a costruirsi il suo spazio di mondo ideale, con l’aiuto di una bicicletta, un ombrello e una matita.    

Il nuovo singolo di Niccolò Fabi, oltre che a colpire per la sua qualità artistica, nel tempo di una canzone ci invita a riscoprire il vero senso delle cose, a dare importanza a ciò che conta davvero, a vivere e a crescere insieme con uno spirito del tutto nuovo.

Di seguito il testo completo di “Ha perso la città”. 

Ha perso la città 

Hanno vinto le corsie preferenziali
Hanno vinto le metropolitane
Hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio
Alle uscite autostradali
Hanno vinto i parcheggi in doppia fila
Quelli multi-piano, vicino agli aeroporti
Le tangenziali alle 8 di mattina e i centri commerciali
Nei fine settimana 

Hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali
I loschi affari dei palazzinari
Gli alveari umani e le case popolari
E i bed & breakfast affittati agli studenti americani
Hanno vinto i superattici a 3.000 euro al mese
Le puttane lungo i viali, sulle strade consolari
Hanno vinto i pendolari 

Ma ha perso la città, ha perso un sogno
Abbiamo perso il fiato per parlarci
Ha perso la città, ha perso la comunità
Abbiamo perso la voglia di aiutarci 

Hanno vinto le catene dei negozi
Le insegne luminose sui tetti dei palazzi
Le luci lampeggianti dei semafori di notte
I bar che aprono alle 7 

Hanno vinto i ristoranti giapponesi
Che poi sono cinesi, anche se il cibo è giapponese
I locali modaioli, frequentati solamente da bellezze tutte uguali
Le montagne di immondizia, gli orizzonti verticali
Le giornate a targhe alterne, le polveri sottil
Hanno vinto le filiali delle banche, hanno perso i calzolai 

E ha perso la città, ha perso un sogno
Abbiamo perso il fiato per parlarci
Ha perso la città, ha perso la comunità
Abbiamo perso la voglia di aiutarci

‘Ha perso la città’, Niccolò Fabi canta il sogno mancato della metropoli ultima modifica: 2016-03-25T08:00:04+01:00 da Alberto Pinto
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‘Ha perso la città’, Niccolò Fabi canta il sogno mancato della metropoli ultima modifica: 2016-03-25T08:00:04+01:00 da Alberto Pinto

Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

2 Commenti

  1. Scusate, ma pur bella la canzone di Fabi porta in sé un controsenso. La città ha vint, non perso. La città è da sempre quel posto denso di popolazione che contiene vantaggi e svantaggi del condividere spazi ristretti e antropomorfi.
    Non dico sia meglio della campagna dove il poeta-cantautore vive, dico che è altra cosa. Se la città non avesse parcheggi multi piano, geometrie verticali, metropolitane e tangenziali con le puttane non sarebbe una città.
    A che passato migliore fa riferimento? Perché dire “ha perso” significa che c’era un prima dove non aveva ancora perso!

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