The Messenger, un canto di vita e di speranza

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The Messenger, un canto di vita e di speranza ultima modifica: 2015-12-23T08:00:45+01:00 da Alberto Pinto
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Gli uccelli sono indicatori ambientali. Osservare ciò che accade loro è un modo per sintonizzarsi sulla condizione del pianeta. Gli uccelli hanno qualcosa da raccontarci e io ho voluto amplificare il loro messaggio”.

Con queste parole la regista Su Rynard ci racconta The Messenger, il film con cui ha ottenuto una Menzione Speciale all’interno del Concorso Internazionale Documentari del Festival CinemAmbiente 2015 di Torino, membro della rete del Green Film Network. Tra bellissimi colori e suoni melodiosi, il film ci fa conoscere più da vicino il serio pericolo che giorno dopo giorno minaccia la vita di moltissime varietà di uccelli canori. Costruzioni ingannevoli, luci artificiali, pesticidi, caccia e predatori sono soltanto alcuni dei fattori che determinano la loro progressiva moria.

The Messenger poster

Un racconto toccante che nasce da un legame profondo tra la regista e la natura. “Mi sono avvicinata alla questione anche attraverso la mia esperienza personale”, ci spiega Su Rynard, con cui abbiamo parlato del film. “La mia famiglia possiede un piccolo cottage estivo a circa tre ore a Nord Est di Toronto, dove ogni anno trascorro del tempo sin da quando sono nata. Le rondini piombavano sull’acqua, i beccofrusoni dei cedri cercavano cibo sui ciliegi e mi svegliavo al richiamo dei succiacapre. Senza gli scarabocchi a matita fatti ogni anno da mia madre sul nostro atlante illustrato, non avremmo testimonianze che questi uccelli siano mai vissuti nel nostro angolo di mondo. Ho elaborato la loro scomparsa come un mio problema personale, solo di recente ho realizzato che è parte di un problema più grande”.  

Con The Messenger osserviamo il mondo con gli occhi degli uccelli, e attraverso la loro lotta per la sopravvivenza ci accorgiamo di come silenziosamente, e spesso inconsapevolmente, rappresentiamo una minaccia per la loro vita.

Quando vado al cinema voglio sentirmi colpita, ispirata e coinvolta. Volevo che The Messenger facesse questo stesso effetto. Una delle più grandi sfide nel realizzare un film ambientale è non far sì che le persone si sentano sopraffatte o colpevoli. Abbiamo trovato con successo il giusto tono, mostrando nel film persone che lavorano per risolvere i problemi. Il vero cambiamento si verifica quando la gente inizia ad interessarsi positivamente”.

Uccelli uccisi dalle collisioni

Un obiettivo che il film porta a termine con efficacia, dando allo spettatore le informazioni giuste per riflettere sulla questione. Complice uno stile delicato, che allo stesso tempo contestualizza i fatti.

Era importante per me collocare stilisticamente il film sia nel mondo naturale che in quello moderno, senza fingere che la natura fosse qualcosa di puro e separato da noi”, precisa in proposito la regista. “Volevo enfatizzare visivamente la tensione tra la bellezza della natura e la crescente tragedia ecologica che essa cela”.

Punto di forza di The Messenger è l’estrema cura della forma, attraverso cui giungere ad un racconto suggestivo ed emozionante dei singolari protagonisti del film e del loro affascinante universo.

The Messenger

Ho voluto portare lo spettatore nel mondo degli uccelli, cercare un modo in cui le persone potessero connettersi a queste creature selvagge e ammirarne bellezza e resilienza. Gli uccelli canori sono minuscoli e migrano di notte, abbiamo dovuto rendere visibile l’invisibile. Li abbiamo filmati quasi al buio e in super slow motion, per essere all’altezza del loro epico viaggio migratorio notturno, oltre che per rivelare i dettagliati meccanismi di volo in un modo che si è visto raramente. Anche il sonoro gioca un ruolo importante nel film. Abbiamo registrato meticolosamente i suoni ambientali di ogni situazione in cui ci siamo trovati. Il punto musicale unisce le atmosfere naturali in ritmo e musica. Il risultato è sia esilarante che emozionante, crea uno spazio in cui le persone possono riflettere e meditare”.

In molti modi diversi, l’uomo è responsabile della morte di migliaia di uccelli, ma esistono altrettanti modi per scongiurare questa tragedia. Il canto degli uccelli è il messaggio di speranza da cogliere e decifrare affinché tutte le creature della Terra possano sostenersi l’una con l’altra.

The Messenger, un canto di vita e di speranza ultima modifica: 2015-12-23T08:00:45+01:00 da Alberto Pinto
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The Messenger, un canto di vita e di speranza ultima modifica: 2015-12-23T08:00:45+01:00 da Alberto Pinto

Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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