E venne il giorno: piante alla riscossa

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E venne il giorno: piante alla riscossa ultima modifica: 2015-09-06T08:30:41+02:00 da Emanuel Trotto
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E venne il giorno (The Happening), è un film del 2008, scritto, diretto e prodotto da M. Night Shyamalan in cui le piante si ribellano all’uomo

Il fatto

E venne il giorno racconta di una misteriosa epidemia parte dalle città per diffondersi nei piccoli centri: chi ne è colpito è vittima dapprima da deliri e poi cerca di suicidarsi. Elliot, con la moglie Alma, l’amico Jules con sua figlia Jezz, decidono di scappare, come molti altri e di trovare un punto dove il contagio non possa manifestarsi. Sulla loro strada incontrano una coppia di vivaisti, che ipotizzano una inquietante origine del morbo…

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Il commento

A chi non è mai capitato, andando in casa di amici o conoscenti, di sentirsi, ad un certo punto, degli ospiti indesiderati? Quella sensazione di leggero malessere, di disagio, l’angoscia di essere in quel momento totalmente fuori luogo. A tutti, almeno una volta nella vita è capitata una situazione simile: essere colti dal desiderio di scappare ma per motivi sociali, d’educazione o di semplice umanità, ciò risulta difficile. Se l’Umanità, ad un certo punto, fosse l’ospite indesiderato, che cosa succederebbe?

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È con un soffio di vento che in E venne il giorno, viene trasmessa una misteriosa neurotossina che blocca quella parte del cervello adibita all’autoconservazione e spinge chi ne è colpito al delirio e alla morte per sua mano. Una tossina proveniente da un attacco terroristico, si suppone: perché il primo “attacco” avviene a New York, a Central Park. Memori dell’11 settembre, le autorità decidono di far evacuare la città. Fra coloro che scappano ci sono Elliot, un professore di biologia al liceo, sua moglie Alma, Jules, collega di matematica di Elliot, con la sua bimba Jess. Scappano in treno, si fermeranno in una cittadina fuori dalle cartine, si divideranno, e vagheranno da soli.

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Sulla loro strada Elliot e i suoi compagni incontreranno una coppia di vivaisti. Uno di essi propone una teoria per spiegare questa epidemia: le piante, vedendo l’uomo come una minaccia, producono delle neurotossine per far sì che si autoeliminino da soli. Dapprima scettico, Elliot se ne convincerà presto, segnando il suo fallimento come scienziato.

Perché la scienza spesso non sa trovare una spiegazione, nonostante abbia tutti gli indizi davanti agli occhi (una misteriosa sparizione di api, una serra nei pressi di una centrale nucleare in lontananza, il ridursi delle probabilità di contagio se si è in poche persone). Si fatica a mettere assieme i pezzi, ma non si riesce ad arrivarne a capo per la mancanza di un elemento fondamentale: l‘uomo stesso che inquina, con scorie pericolosissime (se non radioattive), che considera l’ambiente naturale come un qualcosa di scontato, presente e immutabile, sostanzialmente innocuo. Un uomo così schiavo di una spiegazione razionale che non si accorge degli errori che commette.

E venne il giorno è un film che va visto in questa ottica: gli “eroi” sono le piante che hanno una loro riscossa, che non ne possono più del fatto che “casa” loro venga perennemente fatta a pezzi, bruciata, rasata, triturata, contaminata. Così come in Hitchcock sono gli uccelli a prendersi la loro rivincita dopo milioni di anni. Shyamalan (che parlerà ancora del rapporto Uomo-Natura nel successivo After Earth-Dopo la fine del mondo, 2013) come il maestro inglese riesce a mandare un importante messaggio ecologista all’interno di un costoso giocattolone hollywoodiano. Creando inquietudini che facciano ragionare.

Scheda film – E venne il giorno

  • Titolo originale: The Happening
  • Regia, soggetto, sceneggiatura: M. Night Shyamalan;
  • Anno di produzione: U.S.A., India, 2008;
  • Interpreti: Mark Wahlberg (Elliot Moore), Zooey Deschanel (Alma Moore), Ashlyn Sanchez (Jess), John Leguizamo (Jules), Jeremy Strong (Auster), Frank Collison (vivaista);
  • Durata : 85′
  • Temi: CINEMA, NATURA, INQUINAMENTO, DEGRADO AMBIENTALE

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Il regista

M. Night Shyamalan
Il regista di E venne il giorno M. Night Shyamalan

Manoji Nelliyattu Shyamalan, più conosciuto come M. Night Shyamalan nasce il 6 agosto 1970 in India da genitori medici. A sei settimane dalla nascita la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti a Philadelphia, dove il figlio studierà in scuole cattoliche. Manoji deciderà di fare il cinema quando, a otto anni, prende per la prima volta in mano una Super 8, girando 45 filmini: il suo primo lungometraggio Praying with Anger (1992) lo fa conoscere al Festival di Toronto e verrà trasmesso poi dalla TV canadese. Il successo arriva nel 1999 con Sixth Sense – Il sesto senso. Specializzato in trame a metà fra il thriller, l’horror e la fantascienza (partendo sempre, però, da storie verosimili), Shyamalan ha indagato la natura dell’uomo, nella sua fragilità sia fisica (Unbreakable-Il predestinato, 2000), che mentale (The Village, 2004), dei suoi rapporti con l’ambiente che lo circonda, spesso conflittuale, sia da una parte, sia dall’altra (E venne il giorno, 2008; After Earth-Dopo la fine del mondo, 2013). Attualmente lavora su due lungometraggi e una miniserie in cui recupera le atmosfere cupe delle origini: Wayward Pines (2015), The Visit (2015) e Labor of Love.

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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