Super funghi, il fungo salverà il mondo di domani?

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Super funghi, il fungo salverà il mondo di domani? ultima modifica: 2014-05-26T08:00:20+02:00 da Ivan Grasso
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Super fungi, il documentario francese che mostra come i funghi possano essere utilizzati per fronteggiare incombenti problematiche ambientali

Mercoledì 4 giugno alle ore 18, nelle sale di CinemAmbiente si potrà assistere a Super Fungi, un documentario a concorso nella sezione Internazionale One Hour per molti aspetti curioso e rivoluzionario. Tratta un argomento sconosciuto ai più, compresi ambientalisti ed ecologisti e promette di stupirvi.

Ecco come i funghi ci salveranno dall’inquinamento

La star è il fungo, un essere vivente che, mezzo animale (in quanto eteretrofo) e mezzo vegetale (per la somiglianza cellulare), riesce a conquistarsi un regno tutto suo.

Il regno dei funghi è un gruppo di esseri viventi molto numeroso, si stima che più di mezzo milione di specie debba ancora essere studiata e classificata, c’è ancora molto lavoro da fare. Ma gli autori, con questo documentario ci danno un piccolo assaggio di ciò che i funghi sono in grado di fare.

La micologia diventa quindi la protagonista assoluta di questo doc, nel quale, questa scienza, viene sfruttata per porre rimedio ad alcune problematiche ecologiche che affliggono gli ecosistemi e tutti i suoi elementi.

I funghi potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel fronteggiare future crisi ambientali e sanitarie.

La regista di Super fungi

Scritto e diretto da Anne Rizzo e Thomas Sipp, il documentario ci mostra come alcune specie possano essere utilizzate per porre rimedio ad inquinamento e desertificazione. Con una produzione tutta Francese (Les Films d’Ici – ARTE FRANCE – CNRS IMAGES), i due autori focalizzano l’attenzione sull’importanza di questo regno spesso sottovalutato e che invece merita riflessione, studio, grande visibilità e adeguata divulgazione.

Super funghi

Già vincitore del premio del pubblico e del Pierre-Gilles de Gennes all’internazionale Film Festival Parisciences del 2013, Super Fungi ha come sottotitolo: “Can mushrooms help save the world?”, domanda in parte provocatoria che vuole far luce sugli aspetti del mondo della micotecnologia: una delle strade più promettenti per affrontare le numerose sfide che minacciano il mondo moderno.

Viaggeremo negli anfratti e sulle distese alla ricerca di piccoli supereroi, come il Pleurotus ostreatus in grado di assorbire le perdite di petrolio; il Laccaria bicolor che permette agli alberi di crescere nelle zone più desertiche; il Fomitopsis officinalis vera e propria ultima risorsa per i pazienti affetti da mali incurabili; il Physarum polycephalum in grado di trovare la via più breve attraverso un labirinto, rivelando così una brillante intelligenza seppur di tipo primitivo. Il tutto magistralmente girato con piani e sequenze meravigliosi, una fotografia curata e mai banale con una musica d’accompagnamento sinergica che esalta i sensi. 52 minuti di pura sensazione.

Funghi che mangiano la plastica, la nuova sfida del biorisanamento ambientale

Un film per tutti gli appassionati di micologia ed ecologia, e per chi crede che la scienza e la sperimentazione non abbiano limiti. Fateci sapere cosa ne pensate utilizzando l’hashtag di questa edizione del festival, #CA17.

Super funghi, il fungo salverà il mondo di domani? ultima modifica: 2014-05-26T08:00:20+02:00 da Ivan Grasso
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Super funghi, il fungo salverà il mondo di domani? ultima modifica: 2014-05-26T08:00:20+02:00 da Ivan Grasso

Ivan grasso nato a Vercelli nel 1980 si è laureato in Scienze Naturali ed ha seguito svariati corsi di fotografia naturalistica e di disegno naturalistico. Ha conseguito il patentino da accompagnatore naturalistico nel 2006 e da allora collabora con cooperative e associazioni come accompagnatore naturalistico ed educatore ambientale. Si occupa di lotta biologica alle zanzare e insegna materie scientifiche nelle scuole. Ha partecipato a piccole mostre contest ed altre benefiche. "Nel tempo libero leggo, scrivo poesie, piccole sceneggiature, adoro il cinema, il fumetto e amo lavorare il legno in ogni sua forma, da qui la passione per la pirografia."

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